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De Biasi: “Il Qarabag gioca solo l’Europa. Ecco i potenziali pericoli per il Napoli”

Francesco Luca Viola
Le parole dell'ex CT dell'Azerbaigian

Fino al due anni fa l’Azerbaigian era casa sua. È stato ct della nazionale dal 2020 al 2023 e a Baku era una sorta di celebrità. Gianni De Biasi, si è concesso alla penna de Il Mattino. Di seguito un estratto dell'intervista.

De Biasi: "Il Qarabag gioca solo l'Europa. Ecco i potenziali pericoli per il Napoli"

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Di che squadra si tratta?

"Innanzitutto di una squadra che ha la possibilità di spendere tanto per giocatori stranieri che vogliono guadagnare bene. E questo è già un gran bel vantaggio. Hanno giocatori interessanti, magari non veri e propri top player, ma se li affronti a cuor leggero possono creare problemi".

Infatti la classifica del girone unico di Champions dice che la squadra azera ha già collezionato 7 punti.

"Quest’anno sono riusciti a trovare maggiore qualità negli stranieri che hanno reclutato. Sono molto più squadra rispetto al solito. Ma nel complesso non mi stupisce l’andamento di quest’anno perché la Champions è il loro unico obiettivo. In campionato non hanno rivali e la coppa gli serve anche per recuperare un po’ di introiti. Ma non solo, hanno praticamente due squadre: una per il campionato e l’altra per la Champions. Oramai da anni dettano legge in patria visto che di fatto vincono sempre loro. L’unica volta che sono arrivati secondi è stato perché hanno buttato all’aria il titolo da soli. Investono tanto ma hanno pochissimi ricavi, perché il campionato non lo vede nessuno. In Champions la musica cambia. Anche perché a Baku arrivano a giocare le squadre importanti con calciatori molto famosi. E infatti allo stadio ci sono anche 30mila persone. Si tratta di numeri importantissimi se consideriamo che quando gioca la nazionale ci saranno sì e no 3mila persone sugli spalti. Diciamoci la verità: per il popolo azero la vera nazionale è il Qarabag".

I pericoli principali per il Napoli?

"Akhundzada è un ragazzo del 2004 che gioca in attacco. È forte e ha talento. L’ho avuto anche io in nazionale e sono convinto che abbia grandi potenzialità, molte volte anche inespresse. In campo tira fuori la giocata che può fare la differenza perché ha forza e un ottimo tiro. Un altro azero da tenere d’occhio è Bayramov che non gioca tantissimo in Champions ma è mancino del 2001, pericoloso con le sue conclusioni da fuori area. La stella è Andrade che sta facendo veramente bene. È bravissimo nel trovare gli spazi e tirare in porta. Poi direi di fare attenzione a Jankovic, un montenegrino che ha già fatto male al Chelsea. È il metodista che sta davanti alla difesa e fa girare tutta la squadra. Un altro giocatore da temere è l’esterno esterno di sinistra, Cafarquliyev, che spinge tanto e può creare sempre superiorità numerica con le sue giocate. Punti deboli? Dal punto di vista fisico il Napoli può essere avvantaggiato. Medina e Mustafazade sono i due centrali difensivi che sono certamente forti di festa ma nello stretto fanno fatica». Per quanto riguarda l’aspetto ambientale? «Non mi aspetto affatto una invasione da parte dei tifosi azeri. A Napoli arriveranno solo quelli che sono già in giro per l’Europa e in assoluto non è una tifoseria calda".