Pirateria nel calcio, scattano 2.266 multe: la legge anti-pezzotto entra in azione

La lotta alla pirateria audiovisiva nel calcio fa un salto di qualità con il primo blocco di multe agli utenti finali, grazie al filo digitale che ha permesso di identificare 2.266 persone in 80 province italiane. Le sanzioni, inizialmente di 154 euro, possono arrivare fino a 5.000 euro o sfociare in procedimenti penali per chi utilizza contenuti illegali. La svolta è stata possibile grazie alla nuova legge 14 luglio 2023 n. 93, che attribuisce all’Agcom poteri straordinari per intervenire rapidamente: in soli 30 minuti dall’allerta dei detentori dei diritti, l’Autorità può ordinare ai provider internet il blocco immediato dei siti pirata attraverso il blocco dei DNS. A supporto, è stata sviluppata la piattaforma tecnologica Piracy Shield in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che automatizza e velocizza il blocco dei contenuti illegali. Durante una conferenza stampa al CONI, il senatore e presidente della Lazio Claudio Lotito ha sottolineato che questa norma rappresenta l’inizio della tolleranza zero da parte di istituzioni e politica contro la pirateria, auspicando risultati concreti e duraturi. L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha evidenziato come la Guardia di Finanza stia svolgendo un lavoro efficace, in grado di tracciare gli utenti del “pezzotto” e renderli responsabili, con l’obiettivo di far capire a tutti che pagare l’abbonamento è la strada giusta per abbassare i costi e tutelare lo sport. I broadcaster titolari dei diritti, Sky e DAZN, accolgono con favore questa svolta. L’AD di Sky Italia, Andrea Duilio, parla di una necessaria svolta culturale per proteggere milioni di spettatori onesti. Anche il ceo di DAZN Italia, Stefano Azzi, sottolinea come sia fondamentale rompere l’abitudine all’illegalità, per tutelare i tifosi che scelgono la legalità e per garantire un prodotto sportivo di qualità. Lo riporta Il Sole 24 Ore.