Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna

Dall’Udinese all’Udinese, quattro mesi dopo tutto è cambiato: l’analisi – GdS

udinese napoli
Il 4 maggio il Napoli festeggiava lo scudetto in casa dei friulani, oggi si lecca le ferite di un avvio di stagione assai complicato
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Il Napoli questa sera affronta l'Udinese, partita sulla carta abbordabile ma resa complicatissima dal difficile avvio stagionale degli azzurri e dal clima che si respira all'interno dello spogliatoio e anche fuori.

Napoli, dall'Udinese all'Udinese: ma a queste latitudini tutto è cambiato

—  

Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "L’ubriacatura da scudetto è finita con la sconfitta contro la Lazio, ma De Laurentiis sembra vivere nella sua estate incantata. Ora in conferenza stampa c’è Garcia che fa delle tirate, a vocali alternate, in difesa del concetto di pareggio, che a detta di Pelé nella vita non esiste. Eppure, solo quattro mesi fa, il Napoli era una overture di triangolazioni e corridoi smarcanti, prima che arrivasse Garcia con il suo neo-calcio post-arabico votato all’abbattimento del sottilissimo diaframma tra classe e palleggio costruito da Spalletti (...)


Eppure quattro mesi fa c’era un altro clima: baci, abbracci e discussioni sì, ma su dove e come festeggiare lo scudetto. Tutto un erotismo pallonaro con conseguente frenesia di gioco e ricerca del gol, una supremazia del campo assoluta. Invece è svanita, e sembra impossibile: perché si può perdere la fede non dimenticare la liturgia. Ma è tutto cambiato: i compiti in campo, le distanze tra i reparti, la gestione della palla (...)

Se Garcia dice che «quando non si può vincere si deve cercare di non perdere» dove prima, non il secolo scorso, ma quattro mesi fa e con gli stessi calciatori, c’erano divertimento e vittorie, gol e giocate che si tatuavano negli occhi di chi le guardava, esiste un problema. E se i due calciatori che più si divertivano, Kvara e Osimhen, hanno contestato platealmente l’allenatore, perché non si riconoscono più, esiste un grande problema. Ora non si divertono loro, non segnano, e non si diverte chi guarda. Prima, il Napoli non dava mai l’impressione di poter perdere – poi accadeva per fortuna del calcio – o di non divertirsi mentre stupiva. Ora è tutto un dramma e se Lazar Samardžić tira e segna, fa più di danni di Oppenheimer".

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.