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Napoli s’è accorta (tardi) che rinnovare non vuol dire ridimensionare – CdS

Napoli s’è accorta (tardi) che rinnovare non vuol dire ridimensionare – CdS - immagine 1
Il mercato del Napoli aveva deluso molti, che ora non parlano più

Mattia Fele

Napoli ha finalmente capito (ma ci ha messo troppo ndr) che un mercato oculato è l'unica via in una città del genere - per una società del genere - di vincere qualcosa. Acquistare campioni fatti e finiti è controproducente come stiamo vedendo altrove, nella Juventus e nell'Inter su tutte ma nel PSG praticamente da sempre. Gli obiettivi si raggiungono con una progettualità e una visione d'insieme ben diversa. Chiaramente, Kvara e Kim (e gli altri, come Raspadori) non valgono Messi e Pogba e potranno fare molti errori nel corso della stagione, ma porteranno e stanno portando già degli entusiasmi che a Napoli non si vedevano da tempo. Che Insigne e Koulibaly non creavano più.

Rinnovare è necessario e non vuol dire ridimensionarsi - CdS

 

raspadori napoli

Di seguito quanto si legge da Il Corriere dello Sport:

"Due mesi e mezzo dopo, tra Napoli e Napoli se non è idillio poco ci manca. Oggi al Maradona saranno in 40mila a sostenere la squadra di Spalletti difendere il primo posto in classifica contro il Torino. Poco tempo fa le curve con prezzo sui 35 euro avrebbero provocato polemiche e pistolotti sulla disaffezione. Oggi quel settore sarà pieno, così come pochi saranno i settori vuoti nei Distinti. Certamente i risultati aiutano, ma dopo tanto sbraitare Napoli si è resa conto che rinnovare non vuol dire per forza ridimensionare. La città ha gradito la ventata di freschezza portata dai nuovi".