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“Coreani mangiacani”, anche in Premier il razzismo è una piaga. Il commento di Park

Premier tifosi

Anche in Premier esiste un problema di razzismo

Giovanni Ibello

Razzismo in Premier

In Italia ci si indigna per lo "scimmia" detto ai giocatori di colore del Napoli, in Inghilterra invece è il momento dei cori sugli asiatici e certe loro usanze, soprattutto del passato. Così fra i tanti cori intonati sugli spalti dai tifosi del Manchester United c'è anche quello sui coreani che mangiano carne di cane, ascoltato piuttosto nitidamente un mese fa quando i Red Devils hanno battuto il Wolverhampton in cui gioca Hwang Hee-Chan.

Anche in Premier ci sono gravi episodi di razzismo

Insulti Koulibaly

Anche in Premier il razzismo dilaga

Non è certo la prima volta che accade, ne sa qualcosa Son Heung-min quando con il suo Tottenham affronta lo United, ma ora a dire che "non se ne può più" è un sudcoreano, Park Ji-sung, che dal 2005 al 2012 ha giocato proprio con la maglia rossa del Manchester (con cui ha vinto la Champions del 2008) e al quale in passato i suoi stessi tifosi hanno dedicato questo coro.

Park: "Mi sento sconfortato, per me e per i più giovani"

Ora Park ha 40 anni e si è ritirato ma i media britannici lo hanno cercato per chiedergli un commento e lui, decidendo di parlare tramite il podcast dello United, ha risposto così: "Ascoltando quel canto anche dieci anni dopo, mi sento sconfortato per me e i più giovani che hanno cercato di superare il disagio che provavo - ha detto Park -. Mi sento responsabile per loro che sono ancora discriminati come asiatici o coreani, e alle prese con quel tipo di disagio. Quello a Hwang Hee-Chan è un insulto razzista al popolo coreano, e mi dispiace davvero che sia costretto a sentirselo addosso".

"E poi in Corea le cose sono cambiate molto - ha aggiunto Park, nel 2018 'ambasciatore ufficiale' dell'Olimpiade invernale svoltasi nel suo paese -: è vero che storicamente abbiamo mangiato carne di cane, ma adesso, in particolare le giovani generazioni, non la amano proprio. La cultura è cambiata". Lo si apprende dall'ANSA.