Dopo un anno e mezzo di Gennaro Gattuso, Luciano Spalletti subentrerà da neo-allenatore del Napoli a partire dall'1 luglio 2021. Ma sono già molte le voci su di lui: c'è divisione tra chi dice che non ha un carattere adatto, chi dice che non cura abbastanza la difesa, chi ancora parla di un tecnico adatto solo per un ridimensionamento. Il tutto senza ancora aver sentito parlare il tecnico toscano, che potrà presentarsi solo dal ritiro di Dimaro (a meno di decisione diversa da parte del Napoli, ndr). Ne ha parlato Antonio Corbo, noto giornalista campano.


rassegna
Corbo: “Spalletti? Gli si attribuisce di tutto, va visto al lavoro a Napoli”
Antonio Corbo è intervenuto a Radio Marte e si è soffermato su Luciano Spalletti, che subentrerà da tecnico del Napoli a partire dall'1 luglio 2021.
Corbo: "Spalletti? Ormai su di lui si dice di tutto anche se non ha ancora parlato"

A Radio Marte nel corso della trasmissione "Marte Sport Live" è intervenuto Antonio Corbo, giornalista napoletano:
Sulle voci su Spalletti
"Ormai leggo tutto il contrario di tutto, viene tutto attribuito a Spalletti che non ha ancora parlato. C'è qualcuno che è interessato a soffiare delle informazioni.
Spalletti entusiasta della rosa? Se fai venire un architetto in casa tua ti spiega, se bravo, come migliorare la casa. Se parlassi con Spalletti, persona equilibrata e cortese, probabilmente mi direbbe che è un'ottima rosa ma parlando con Giuntoli e De Laurentiis chiederebbe una rosa migliore.
Spalletti va visto, l'ultimo che abbiamo visto è quello di Milano. Credo che in questi 2 anni abbia meditato molto. Anche questa rappresentazione che si fa su di lui la trovo persino offensiva. Dev'essere giudicato come un allenatore importante che viene qui per dimostrare di esserlo ancora. Invece si insiste con quest'elegia di uno Spalletti pensatore.
Mertens è diventato tale quando un allenatore artigiano lo ha trasformato. Alcuni giocatori possono essere trasformati e risultare molto utili. Si deve puntare non tanto sui soldi ma sulla competenza".
Su Insigne
"Insigne? Siamo tutti pronti a giudicarlo. Un ottimo giocatore, uno straordinario talento del calcio italiano. Ma un conto è giudicarlo nel Napoli, dove gioca con il vuoto alle spalle e lo sottolineo, un conto è giocare invece con lo Spinazzola attuale o con il Ghoulam dei bei tempi o anche Hamsik che faceva la mezzala. Nel Napoli deve lavorare per tre. Se si vuole fare del Napoli un bel Napoli bisogna intervenire con competenza e non è segno di competenza aver lasciato la squadra senza un terzino sinistro".
Su Elmas e Lobotka
"Elmas e Lobotka? I giocatori vanno presi secondo quelle che sono le esigenze tattiche della squadra. Se serve quel tipo di giocatore l'allenatore dev'essere bravo a spiegarlo al direttore sportivo. Nel Napoli certe volte si compra secondo un metodo che è quello di De Laurentiis. Lui, secondo me, fa un ragionamento che non è sbagliato dal suo punto di vista ma che non porta le squadre ad avvicinarsi allo Scudetto. Lui valuta in primis quanto costa un giocatore e a quanto potrà rivenderlo. Un conto è l'investimento sul piano commerciale, un altro è sul piano tecnico. Se prendo un giocatore perché penso che oggi valga 20 e tra due anni il triplo, allora il Napoli finisce nella sindrome Cavani o Higuain. Non sempre questo riesce: iniziamo a fare una grande squadra, anche perché è difficile che un giocatore aumenti di valore al contrario".
© RIPRODUZIONE RISERVATA