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La rivoluzione di Conte si vedrà contro il Torino: solo 3 superstiti del 2023 – GdS

Sara Ghezzi
Contro i granata sarà un Napoli completamente nuovo

Dalla macerie bisogna rinascere e ricostruire. Lo ha fatto Conte con il Napoli dopo il disastroso decimo posto del post scudetto del 2023. Una rivoluzione necessaria che quest'estate ha vissuto il suo pieno compimento, di quegli eroi in rosa ne sono rimasti pochi: Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera, Anguissa, Lobotka, Politano, gli altri hanno preso tutti un'altra strada. Come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, contro il Torino si toccherà con mano questo nuovo cammino con solo tre superstiti in campo, gli altri sono il nuovo che avanza voluti da quel tecnico che sa come vincere e lo ha già dimostrato in anticipo in azzurro. A seguire un estratto dell'articolo.

La rivoluzione di Conte si vedrà contro il Torino: solo 3 superstiti del 2023

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"È successo tutto talmente così in fretta, da restare sorpresi, quasi colti in contropiede: però è indiscutibile che sia accaduto, in due mercati no limits, tra i Lukaku e i McTominay, i De Bruyne e gli Hojlund, costosissimi unguenti per suturare le ferite di quel decimo posto del 2023-2024 e per introdursi in una stagione dell’esistenza da assaporare con piacere. È il Napoli di Conte da ormai sedici mesi ma il prossimo lo sarà ancor di più, gli apparterrà per intero, senza i simboli di quella stagione abbagliante (i Kvara, gli Osimhen, gli Zielinski e però anche i Lozano) e con in infermeria pure i capisaldi del primo miracolo contemporaneo (dunque i Lobotka ma anche i Rrahmani e i Politano). È, anzi sarà, il Napoli (ri)costruito da Conte attraverso le idee condivise con De Laurentiis e Manna, e tra le mani porterà simbolicamente il testimone per affrontare a modo un’era tutta sua. È un ciclo che fatalmente è nato nel 2024, dopo gli strazi del decimo posto, e per un po’ - la stagione del secondo miracolo- s’è tenuto anche l’eredità di quel Napoli sfarzoso: poi, dagli addii di Raspadori e Simeone, e con le gerarchie aggiornate secondo esigenze del momento, sta per scoprire la sua inedita anima. È il Napoli che Milinkovic-Savic sembra possa aver strappato dalle mani di Meret, il portiere dei due scudetti, con la regia che il destino consegnerà a Gilmour, a protezione di Beukema e Juan Jesus. E poi, in questo tourbillon, Spinazzola che sfreccia a sinistra, Neres a destra (ma un po’ più avanti, ovviamente), De Bruyne e McTominay tra le linee e Hojlund a disegnare scenari onirici. A Di Lorenzo e ad Anguissa - e con loro due, ovviamente, pure a Juan Jesus - non parrà vero di essere riusciti a resistere meravigliosamente a questa trasformazione, come uomini senza età e sempre in fuga per la vittoria. Gli «immortali» di Conte".