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C'è un uomo che cammina sul filo della gloria da oltre un decennio. Un allenatore che ha trasformato la vittoria in abitudine, e l’ossessione per il successo in metodo. Si chiama Antonio Conte e oggi, a Napoli, è a un passo dall’incidere il suo nome in un’altra pagina di storia. Proprio su questo si è soffermata l'edizione odierna de La Gazzetta Dello Sport.
"C'è un signore che si aggira, da un decennio e anche di più, per gli stadi dimezza Italia, una volta se ne è andato anche in Inghilterra: professione, dicono, collezionista di scudetti. Se capita - ed è successo - anche di Premier League. E non c’è verso di saziarne l’appetito che, come si sa, vien vincendo. C’è un allenatore che ha cominciato un bel po’ di tempo fa a rivoltare i club e i loro destini, è un disegno ormai strategico, un’idea sana e gratificante: e non ci sono preclusioni logistiche e frenare questo spirito ribelle, che da Torino (quella bianconera) e Milano (quella nerazzurra), può approdare sino a Napoli. C’è un cinquantacinquenne che da quando s’è catapultato oltre la linea laterale, e l’ha smessa con quella sua vita da mediano, è entrato in un “loop” che riflette la sua natura, ossessionatamente vincente: ed ora che mancano appena 270’, quindi sette punti, tra il Genoa, il Parma e il Cagliari, tra le pieghe dei ragionamenti più ricorrenti si può persino aggiungere che l’aritmetica è un’opinione assai diffusa".
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