Se l’Inter è andata in crisi quando il gioco si è fatto duro, il Napoli di Conte ha alzato il livello nel momento della verità. Con poche risorse ma tanta organizzazione, il tecnico salentino ha costruito un altro capolavoro. Proprio su questo si è soffermata l'edizione odierna della Gazzetta Dello Sport.


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Conte, colui che trasforma l’acqua in vino: primo nonostante infortuni e rincalzi
Napoli, organico corto ma cuore infinito: Conte trasforma tutto quello che tocca
—"Come l'Inter è andata in crisi nel momento della verità, il Napoli è tornato a un rendimento elevato proprio adesso benché abbia dovuto confrontarsi a sua volta con infortuni importanti. È vero, ha giocato molte partite in meno rispetto ai nerazzurri (37 a 52), ma ha anche un organico più povero, soprattutto nelle seconde linee. Conte ha rappresentato pure stavolta - come spesso gli è capitato in carriera - uno straordinario valore aggiunto: nessuno è più abile di Antonio a ottenere il massimo da un gruppo, a portarlo al limite delle proprie possibilità e anche oltre.
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—Magari dopo poche stagioni ha spremuto a tal punto i calciatori e i dirigenti da rendere inevitabile l'addio non a caso il suo rapporto più lungo con un club sono i tre anni alla Juve - ma in quel periodo ottiene risultati superiori. Quest'anno, per esempio, vola in testa al campionato potendo si contare su un McTominay fenomenale, ma avendo dovuto fare ricorso spesso a Juan Jesus, Mazzocchi, Ngonge: chissà se avrebbero trovato uno strapuntino per sedersi nella panchina dell'Inter".
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