Ma Conte è un attento studioso della materia, un amante del calcio e della cultura del lavoro. Nell’anno sabbatico si è aggiornato, senza precludersi la possibilità di avventurarsi per nuove strade nella ricerca di nuovi successi. A Napoli ha lavorato mesi sul 3-4-2-1,
poi, a mercato chiuso, ha cercato la chiave per far coesistere McTominay con Lobotka e Anguissa. E col 4-3-3 ha svoltato. Questa
estate, invece, con l’arrivo di De Bruyne ha studiato un nuovo Napoli con i FabFour, quello che ha vinto nelle prime due della stagione. Nulla di definitivo, anche perché le partite saranno tante e il 4-3-3 è ancora nelle corde dei campioni d’Italia, che però hanno bisogno di ritrovare il miglior David Neres per potersi tornare a schierare così. Con De Bruyne si è impennato il livello della qualità, ma l’asse portante è ancora quello che fa leva su Politano e McTominay. La posizione dello scozzese resta l’elemento di imprevedibilità per tutte le difese avversarie. Che parta più largonel 4-1-4- 1 o più dentro al campo nel 4-3- 3, Scott resta l’arma in più in fase offensiva. A Firenze è già un esame: lo scorso anno solo il Napoli vinse tra le big. E Conte vuole ancora stupire".
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