Il sarrismo ha prodotto danni inenarrabili
—"Il sarrismo da queste parti ha prodotto danni inenarrabili. Si stava così bene da secondi, col premio della critica e a lamentarsi degli arbitri. Nel calcio lo scudetto vinto da Spalletti a marzo è un’eccezione, non certo la regola. Poi, però, il Napoli di Conte ha vinto. E a quel punto non importa più come. È arrivata la festa. E in fatto di festeggiamenti da queste parti si ostenta una presunzione di diversità che in realtà non sta né in cielo né in terra. Basta dare uno sguardo a quel che sta accadendo a Los Angeles per il secondo campionato consecutivo di baseball vinto dai Dodgers. Uno spettacolo da Carnevale di Rio. A festeggiare sono bravi tutti. Il problema è riuscire a vincere".
Il vero tema da affrontare in città
—"Ci sarebbe un tema che in città nessuno affronterà mai: come mai a Napoli la piazza, la tifoseria, l’ambiente (mettiamoci anche i media) non sono cresciuti al livello del club". e della squadra? Oggi il Napoli è la società è più solida d’Italia, ha un grande allenatore, ha fior di giocatori. Eppure l’entorno - come dicono in Spagna - è rimasto quello di un luogo che non vince mai".
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