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Conte e quelle differenze con Milano e Torino: il messaggio del tecnico

Conte e quelle differenze con Milano e Torino: il messaggio del tecnico - immagine 1
La considerazione del noto quotidiano
Ugo Casadio

L'edizione odierna de Il Mattino ha fatto il punto su Antonio Conte ed eventuali similitudini e differenze con le esperienze a Milano e Torino. Ecco quanto evidenziato:

"È evidente che il nuovo Conte non è come il vecchio Conte juventino o interista, quello che se gli parlavi dello scudetto si irritava e sbraitava. Questo riporta tutti con i piedi per terra, ricorda la lunga strada dal 10 luglio a oggi, le fatiche per arrivare fino a qui ma dice «i tifosi hanno diritto a sognare anche se conta solo la maglia sudata». Ma questo Conte, quattro scudetti vinti e un secondo posto dal 2012 a oggi in Italia, è lo stesso Conte di sempre, ovvero uno che vuole dilaniare ogni avversario. Il nuovo Conte a Napoli, a differenza dell'Inter e della Juventus, sa che qui può anche non vincere: De Laurentiis gli ha chiesto solo un posto al sole, il ritorno nella Champions dei ricchi e potenti. Sa di non essere costretto ad arrivare primo, deve semplicemente cancellare le macchie dell'ultima stagione che hanno costretto De Laurentiis a sparire di scena, per nascondersi dalle critiche. Un anno fa, di questi tempi, ci sono stati i primi contatti tra il presidente e don Antonio: il patron era certo di averlo convinto ma il tecnico disse che «preferiva godersi ancora la famiglia». De Laurentiis finì spiazzato, anche perché aveva praticamente annunciato "urbi et orbi" la fine del ciclo Garcia e dunque iniziò un commissariamento che durò trenta giorni circa. Un macello. SIGNOR SCUDETTO Il vecchio Conte cambiava sempre modulo, a seconda di dove andava. E lo stesso sta facendo al Napoli: ha un progetto, lo segue e lo difende. Il nuovo Conte ha capito di avere costruito, e non da solo, un buon Napoli. Si è fatto circondare dai suoi fedelissimi, non vuole vedere facce diverse in giro. È sempre stato, e lo è ancora di più, un allenatore di cervelli. Dice: «Sto invecchiando, ormai affronto solo miei ex giocatori», ha spiegato riferendosi a Thiago Motta e Fabregas. Ha litigato (a distanza) con Giuntoli più che con Thiago per via del tentativo di far ricadere il peso dei favori sugli azzurri. È fortunato, mister scudetto: i suoi illustri cervelli in rosa hanno una voglia matta di farsi allenare. Perché sono campioni che hanno ritrovato la fama e perché non c'è alcun pezzo di spogliatoio che gli sia sfuggito di mano. La più contenta di tutti per la vittoria con il Como è la signora Elisabetta: non aveva, il marito, vinto la gara prima della sosta, avrebbe vissuto giorni complicatissimi. PARTENZA A RAZZO Primo posto alla seconda sosta del campionato, 16 punti in sette partite. «In estate avrei anche più di una firma». La quarta di fila - cinque con quella in Coppa Italia contro il Palermo - al Maradona, che è tornato ad essere un fortino inattaccabile dagli avversari". 

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