Aurelio De Laurentiis spesso è stato accusato di essere un presidente ingombrante, in questa stagione ha scelto un altro profilo lasciando campo libero al suo allenatore Antonio Conte. Fondamentalmente puntare sul tecnico leccese significa fare un paso indietro, ma non perdendo il proprio, ruolo, anzi. Infatti, in questa stagione una delle mosse vincenti, come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino, è stata proprio questa divisione con il patron che ha scelto una strategia che si sta dimostrando vincente. A seguire une stratto dell'articolo.


rassegna
Conte e De Laurentiis, ruoli ben definiti in questa stagione: la strategia del patron
Conte e De Laurentiis, ruoli ben definiti in questa stagione
—"Conte e De Laurentiis hanno definito alla perfezione i propri ruoli a inizio della stagione, prima ancora delle firme. Le questioni tecniche da un lato, affidate ad Antonio in via esclusiva. Con divieto di intromissioni, blitz, iniziative personali. Compresi i tweet. De Laurentiis ha accettato di concedere carta bianca ed è praticamente sparito di scena. Sempre un passo indietro. A partire dai ritiri estivi. E lo stesso quando è iniziato questo campionato: ha fatto, alla perfezione, il capo dell'azienda che si è affidato a un manager che lo spinto su vie mai battute prima. L'acquisto di Lukaku, 31 anni, a 30 milioni con ingaggio di 4 anni, è il simbolo della nuova era di De Laurentiis. Il patron si è concentrato sulla ricerca del centro sportivo (Qualiano, ma non solo), sui lavori di ammodernamento dello stadio Maradona, sulle iniziative per il Centenario del club che cade nel 2026. Mai stato, neppure una volta, a Castel Volturno, quest'anno. Neppure per un caffé. Nulla. Un paio di cene durante la stagione con Conte e anche i messaggi limitati all'essenziale, per esplicita richiesta di Antonio che mal avrebbe digerito invasioni di campo. De Laurentiis, bruciato dal decimo posto di un anno fa, ha accettato tutto. Fin dall'inizio: un triennale senza clausole, per la prima volta. Non c'è ingaggio di allenatore in cui il presidente del Napoli non abbia inserito clausole di rescissione unilaterale: con Conte ha fatto eccezione. De Laurentiis che nel ventre dello stadio, durante i lavori per le Universiadi, aveva fatto realizzare una piccola stanza a ridosso dello spogliatoio, solo qualche volta è sceso a salutare allenatore e squadra. In una di queste, con la Juventus, per promettere un premio legato alla super vittoria di gennaio con i bianconeri. Certo, a gennaio De Laurentiis e Conte sono andati su strade parallele, per via della faccenda dei mancati acquisti dopo la partenza di Kvaratshelia. Ed è questo il punto chiave al centro della chiacchierata di fine stagione tra Conte e il patron".
LEGGI ANCHE
Cambio di rotto su eventuale festa scudetto e marketing
—"Anche per la festa dello scudetto, al contrario di due anni fa, De Laurentiis è molto più defilato: certo, deve parlare col prefetto, ma al momento - anche per via della sua scaramanzia - ha immaginato feste, show e roba di questo genere. Ma che De Laurentiis abbia cambiato la visione in questo 24/25 è legato anche all'aspetto delle deleghe che ha messo nelle mani di Tommaso Bianchini, che gestisce la parte del marketing quasi in totale autonomia. Un presidente più coordinatore e meno presente. D'altronde gli errori del dopo scudetto con Spalletti sono legati proprio al fatto di aver voluto accentrare tutto nelle sue mani. In una specie di Re Mida. Dove, però, non tutto quello che toccava diventava oro. Stavolta, è stato un presidente perfetto, forse colpevole di eccessiva assenza. È il Napoli di Conte, vero, ma soprattutto il Napoli di De Laurentiis".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.