Caso plusvalenze, Napoli (di nuovo) a processo: i due punti dell’indagine – CorSera

Nella giornata di ieri, giovedì 20 novembre 2025, è stata emessa l'ennesima sentenza di rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis e Andrea Chiavelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Società Sportiva Calcio Napoli, per quanto concerne l'ormai celebre caso delle "plusvalenze fittizie" e, più nello specifico, delle accuse di falso in bilancio in relazione alle sessioni estive di calciomercato del biennio 2019-2021. Il Gup di Roma ha fissato il processo che vedrà protagonisti il numero uno e l'illustre dirigente del club di Fuorigrotta in data 2 dicembre 2026. In virtù di quanto accaduto, l'edizione odierna de Il Corriere della Sera ha deciso di ricordare le "operazioni sospette" da cui emergono i dubbi in merito all'operato del patron azzurro e soci al seguito.

Lo scambio Manolas-Diawara e la maxi-operazione con il Lille per Osimhen: i motivi delle accuse di falso in bilancio al Napoli

"L’indagine ruota attorno alle presunte plusvalenze fittizie negli affari che portarono in azzurro Victor Osimhen nel 2020 dal Lille e Kostas Manolas dalla Roma l’anno precedente. Le indagini dei pm Giorgio Orano e Lorenzo Del Giudice hanno isolato le due operazioni sospette. Il difensore della nazionale greca fu acquistato dai giallorossi con il pagamento di una clausola da 36 milioni di euro, permettendo alla Roma guidata all’epoca da James Pallotta di rientrare nei parametri del Fair Play finanziario fissati dalla UEFA. L’attaccante nigeriano, invece, arrivò dal Lille per oltre 71 milioni, in parte coperti dalla contropartita di tre giocatori del vivaio e del portiere Karnezis, valutati complessivamente 20 milioni".