Gli autori del provvedimento sono i due avvocati Michele Patrisso e Massimo Durante, i quali si sono concessi per un'intervista a Tuttosport
Emergono ulteriori sviluppi sul caso Osimhen. Gli avvocati Michele Patrisso e Massimo Durante, a capo della Fondazione Jdentità Bianconera, hanno deciso di querelare il Procuratore delle Figc Chiné. I due hanno spiegato anche il motivo di questa scelta in un'intervista a Tuttosport. Di seguito le dichiarazioni salienti.
Sul motivo della querela al dottor Chiné
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“Siamo mossi dalla pressione dei nostri soci, per questo non potevamo non farlo. E così un nostro iscritto ha deciso di querelare e denunciare il dott. Chiné a mezzo di due nostri colleghi, legali della Fondazione. Non è un esposto, come detto è una querela, con la quale un iscritto ha voluto portare avanti quello che era un sentimento comune a molti dei soci, i quali ci dicevano: non siamo avvocati, possiamo fare qualcosa? L’abbiamo fatto fornendo l’assistenza al nostro iscritto per il mezzo dei nostri avvocati della Fondazione".
Su cosa si aspettavano
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"Di capire. Perché ci sono alcune dichiarazioni che non tornano. Come quella a margine del convegno Sport e Legalità, del 2023. A proposito del caso Osimhen, dice: “Se io dovessi ricevere dei documenti, degli elementi, come ho avuto sulla Juventus, allora potrei riaprire il processo nei confronti delle altre società”. Per noi le prove ci sono. Peraltro, vogliamo e dobbiamo precisare che la querela è stata presentata prima dello scoop di Repubblica sul caso di Osimhen, con i messaggi tra i dirigenti del Napoli e quelli del Lilla. E questo fatto ne dimostra il fondamento. Ci saremmo aspettati che il Procuratore, con la stessa solerzia, velocità e implacabilità utilizzati sempre nei confronti della Juve, contrastasse le altre squadre".
Se contestano una doppia velocità di esecuzione della giustizia
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"È sotto gli occhi di tutti. Soprattutto dei tifosi, che chiedono a noi come sia possibile che qualsiasi cosa riguardi la Juventus venga trattata in questo modo. Lo dice pure Gravina in alcune dichiarazioni".