Cosa si aspetta adesso?"Che il Napoli si giochi lo scudetto con il Milan, che la Roma funga da quarto incomodo perché un po’ dietro le due sopra citate ci sta l’Inter. Gasperini mi piace come persona e come tecnico, è uno di quegli allenatori che costruiscono un calcio identitario, uguale a nessun altro. Lo dice l’Atalanta che ha vinto l’Europa League ed è stata protagonista a lungo in campionato, ma più in generale lo sottolinea la sua storia. E per adesso ha potuto incidere poco: ha solo bisogno di allenarli".
Un mese e mezzo di campionato ha suggerito cos’altro?"Che sta crescendo il livello, ovunque. Che anche lo spettacolo va migliorando: ci sono state partite che si sono lasciate guardare con interesse e con ammirazione. La classifica, come è naturale che sia, finirà per allungarsi, ma c’è una zona definita “mediana” che può dar fastidio alle grandi".
Restiamo a “quelle due”, Napoli e Roma, le sue squadre da ragazzo."Il Napoli è forte di suo, ha un progetto che va avanti da quindici o forse vent’anni, ha aggiunto classe esagerata con De Bruyne. E poi ne ha altri, ovviamente: in partite sporche emerge sempre un Anguissa che la sistema o un Hojlund che la decide. Stiamo parlando di calciatori che spostano gli equilibri, e non è un dettaglio: rendono lievi anche le sofferenze a cui sei costretto. A Gasperini, per ora, mancano i gol degli attaccanti: però aspettate, perché con lui non c’è stato centravanti, seconda punta o centrocampista che non abbia sbalordito".
Ci sono due monumenti che l’hanno colpita."Sono stordito da Modric e da De Bruyne, che rappresentano il calcio. Uomini con un’intelligenza superiore, che ti incantano anche mostrando solo l’idea che vorrebbero realizzare. La risolvono da soli, in certi momenti delicati. E poi posso aggiungerne anche un terzo: Rabiot è centrocampista acuto, fisico, tecnico. Un leader".
È un campionato equilibrato, comunque."In cui la differenza la possono fare gli allenatori. Il Milan è stato reso squadra vera da Allegri, che conosce i meccanismi tattici e psicologici su cui incidere. Il Napoli continua con Conte il suo gigantesco percorso e può fare il bis, se riesce a far combinare assieme la Champions con la lotta scudetto. E Gasperini magari non riuscirà a restare lassù perché un po’ di tempo gli andrà concesso, ma creerà i presupposti affinché accada poi".
Chi ha il centravanti spacca-partite è il Napoli."Gran bel giocatore, che sente la porta e la vede, la attacca cercando la profondità o aggredendola, sa stare tra le linee. Stranisce la sua esperienza in Inghilterra, con il Manchester United, in cui ha reso meno di quanto la sua quotazione di mercato lasciava attendere. Però è capitato in un periodo in cui il Manchester United ha incontrato problemi che hanno potuto frenarlo. È chiaro che il centravanti danese non può ancora essere decisivo come lo è De Bruyne, però in questo caso stiamo parlando di un giocatore di un altro livello, di uno di quei geni — lui e Modric — dinanzi ai quali ti togli il cappello. Io Kevin me lo ricordo quando aveva 18 anni e giocava nel Genk, ce l’ho ancora davanti agli occhi: ti colpiva all’epoca per la naturalezza delle sue giocate e per la capacità di saper guidare i compagni nonostante la giovanissima età. Lui è nato campione, la sua carriera lo ha dimostrato ampiamente. E adesso, chiaramente, è ancora più bello da vedere. Anzi, bellissimo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202512/5c56087f4239977589c3343b3205fa19.png)