Fabio Cannavaro, difensore campione del Mondo con l'Italia nel 2006, è stato a Napoli, precisamente al Maradona, per assistere al match contro l'Atalanta. E questo Napoli gli ha rubato occhi e cuore. Oggi il mister ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de Il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926.


rassegna
Cannavaro: “Kim, crescita impressionante. Spalletti il migliore. L’irrinuciabile è…”

TIANJIN, CHINA - MAY 08: Head coach Fabio Cannavaro of Guangzhou Evergrande gestures during the AFC Champions League Round of 16 first leg match between Tianjin Quanjian and Guangzhou Evergrande at the Tianjin Olympic Center Stadium on May 8, 2018 in Tianjin, China. (Photo by Lintao Zhang/Getty Images)
Cannavaro e il Napoli dei record
—"Kim? Sta migliorando davvero in maniera impressionante. Qualche anno fa Andrea Carnevale voleva portarlo all'Udinese, mi chiamò e mi chiese notizie. Io gli dissi che era forte, giocava nel campionato cinese dove io allenavo ma peccava di eccesso di sicurezza. Con Luciano ha imparato a essere concentrato: non ha mai distrazioni, non va mai via di testa, è sempre lì e sa sempre quale è la cosa giusta da fare. Kvaratskhelia? È un fenomeno, se gli fai prendere la palla ti sfonda. Ha poi la consapevolezza di essere forte, lo capisci da come si muove: resta a lungo per conto suo, poi prende palla frontale e ti punta. E come lo fermi? In questo calcio di oggi è avvantaggiato perché i difensori non possono fare molto: non gli puoi prendere i pantaloncini, non puoi toccarlo, se gli sfiori la maglia sei ammonito, se gli dai una legnata ti cacciano fuori. Vedi come trattavano Maradona: lui era prodigioso perché i gol li faceva saltando quelli che entravano come dei killer sapendo che tanto la facevano franca (...) Il vero irrinunciabile? Vedo l'importanza di Osimhen, di Kvara e di Lobotka, ma per me il migliore di tutti, l'irrinunciabile, è Di Lorenzo. Sono stato con Spalletti dopo la gara con l'Atalanta e glielo ho detto: è uno che a ogni partita gioca da almeno 6,5. Sempre. Una garanzia. Per me è come Zanetti, è ai suoi livelli. Ha una continuità spaventosa, sa giocare col pallone tra i piedi, nell'uno contro uno è fortissimo e poi è disponibile e umile col compagno: se lo vede in affanno, è lì che corre in suo soccorso. Facendo sempre la cosa migliore (...) Spalletti? Non è questione di età, ma di voglia e di dna. Sono anni che lui è innovativo, che ogni sua squadra ha un marchio preciso. Che la vedi giocare e dici: ecco, quella è la squadra di Spalletti. Lui ha un concetto di squadra positivo, studia, si aggiorna. Si è reso conto che non ha solo Lobotka regista, a volte i registi sono i due centrali, poi altre volte lo sono i terzini. Insegna a giocare corto, altre volte lungo. Pochi dubbi: ora è il migliore in Italia (...) Meriti del Napoli o demeriti delle altre? Sì, dietro è un disastro. 18 punti di distanza sono un imbarazzo incredibile per le inseguitrice. Ma ciò non toglie nulla allo strapotere degli azzurri".
© RIPRODUZIONE RISERVATA