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ADL, bastava affidarsi al coerente Calzona: Garcia presuntuoso, Mazzarri un rebus

calzona
La riflessione di Antonio Corbo
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

La vittoria di ieri del Napoli contro il Sassuolo porta la firma di Francesco Calzona, l'unico dei tre allenatori che si sono succeduti quest'anno sulla panchina del Napoli ad avere la solidità della coerenza tattica e della conoscenza della materia calcio.

Calzona, bastava affidarsi alla coerenza

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Ne parla oggi la Repubblica, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Un ruolo l’ha avuto anche Francesco Calzona. Dei tre allenatori in staffetta è quello che mostra la forza tranquilla della coerenza. La via maestra è quel 4-3-3 e la percorre dall’inizio senza un attimo di esitazione. La certezza affligge i presuntuosi, e lo era Rudi Garcia, l’anziano francesino che si presenta davvero male, condannato a sbagliare, ma senza farsene accorgere dalla società che lo presenta come una statua di biscuit tra i capolavori di Capodimonte. Aveva in animo di rivoluzionare il modulo dello scudetto (...) Predica per convincere a non passare la palla solo a Lobotka, perché nel suo vocabolario non c’è il “regista” (...) Mazzarri, poi. La sua insicurezza ne fa un monumento al rebus. Cambiare nella speranza di indovinare. Bastava forse affidarsi ad un omino colto e coerente, che sa tanto calcio, e schivo com’è dà le giuste linee guida che il Napoli in confusione aveva dimenticato".


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