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Calcio e violenza, rissa in campo contro arbitri e guardalinee: il motivo

serie B pallone
Il calcio dovrebbe essere l’espressione del bello, del gioco e dell’unione, ma sta diventando sempre di più motivo di divisione e violenza. Purtroppo questo è visibile sui campi e sugli spalti dei campionati maggiori, ma ancora di...
Sara Ghezzi

Il calcio dovrebbe essere l'espressione del bello, del gioco e dell'unione, ma sta diventando sempre di più motivo di divisione e violenza. Purtroppo questo è visibile sui campi e sugli spalti dei campionati maggiori, ma ancora di più su quelli di serie minori o delle scuole calcio. L'ultimo episodio è andato in scena a Casapesenna, come racconta Il Mattino, nel corso del match valido per i play off del campionato di Prima categoria tra la squadra locale e il Mondragone City. Nel corso della gara al momento del secondo gol, poi annullato al Casapesenna è andata in scena una rissa in cui i giocatori della squadra di casa hanno aggredito il guardalinee che aveva segnalato l'annullamento della rete e poi anche gli altri arbitri, I giocatori del Mondragone hanno provato a difendere la terna arbitrale, ma anche loro sono finiti sotto i colpi dei colleghi. Per sedare la rissa tra le parti sono dovuti intervenire i carabinieri e la polizia sul campo. Il tutto si è concluso con tre giocatori della squadra ospite ricoverati in ospedale per contusioni alla testa. La partita, logicamente, è stata sospesa. Intanto, la Polizia di Stato ha aprendo un'indagine e nei prossimi giorni la Questura di Caserta emetterà diversi Daspo contro i responsabili.

Calcio e violenza, rissa in campo contro arbitri e guardalinee: il motivo

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Il presidente del Mondragone City, Alfredo Campoli ha raccontato i fatti in questo modo:

"Se la sono presa con il guardalinee  e non si è capito più niente. I miei calciatori sono intervenuti per calmare gli animi e per difendere la terna arbitrale ma si è scatenata la violenza. Non è possibile andare a giocare una partita di calcio e ritrovarsi con ragazzi colpiti alla testa e al volto che sono stati medicati e portati in ospedale. Io stesso sono stato minacciato pesantemente. Per evitare il peggio ho detto ai tanti tifosi che erano lì a sostenerci di andare a casa e di lasciar perdere perché ci si poteva fare male".


Le parole del sindaco di Mondragone

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Anche il sindaco di Mondragone, Francesco Lavanga ha espresso il suo pensiero e la sua vicinanza alla squadra:

"Esprimo vicinanza a nome anche dell'intera amministrazione al presidente Alfredo Campoli e a tutta la nostra squadra di calcio del Mondragone City, che purtroppo è stata vittima di una brutta pagina di sport. Il calcio è unione, passione e gioco. Deve essere inteso come strumento per costruire e non per distruggere. Purtroppo però non è sempre così. I nostri ragazzi sono stati aggrediti mentre erano in campo, certamente non un'accoglienza ideale per chi ama veramente questo sport. Saranno accertate le responsabilità da parte delle autorità preposte ma è importante ribadire che simili episodi devono essere sempre condannati con forza e soprattutto devono essere respinti da parte di tutti. I nostri ragazzi hanno lottato in campo e hanno cercato di rappresentare l'essenza dello sport, che è agonismo e mai violenza".

 

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