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Bianchi: “Il Napoli è invincibile. Kvara come Diego? Il paragone non regge”

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Le parole dell'ex allenatore azzurro a Tuttosport

Domenico D'Ausilio

Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli del primo scudetto, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttosport soffermandosi sulla lotta scudetto e il momento degli azzurri.

Bianchi sul momento del Napoli e la lotta scudetto

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"Non sembra, è invincibile. Vince sempre, in casa e fuori senza differenza alcuna. Gioca bene, ha ottimi interscambi tra chi gioca di più e chi gioca di meno. È stato impressionante come sia riuscito ad ovviare all’assenza di un giocatore determinante come Osimhen. Nel mix va messo anche l’entusiasmo che a Napoli non manca mai, ma che quest’anno è anche più maturo del solito. Certo quella è una città particolare, dove l’esaltazione sale all’ennesima potenza quando le cose iniziano ad andare bene, ma anche se dal nostro primo storico scudetto sono passati ormai 35 anni e da quello successivo, cioè l’ultimo, 32, trovo che l’ambiente stia vivendo bene quello che è un nuovo momento magico. Non vedo una crepa. C’è perfetta unità d’intenti tra allenatore, società, squadra, tifosi e pure i mass media. C’è euforia, ma quella giusta. Hanno aspettato tanto, sanno cosa significa aver vinto e aver poi dovuto vedere a lungo gli altri che vincevano".

Sul paragone tra Kvara e Maradona

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"Lasciamo perdere, ma non tanto perché il paragone non regga, ma perché non ha senso gettare pressioni inutili addosso a un ragazzo di 21 anni che sta facendo così bene al primo anno nel campionato italiano. Chi può dire se è stato più bravo Mozart o Beethoven? È anche questione di gusti. Il Napoli è una bella squadra, equilibrata, alla quale si attaglia perfettamente la vecchia, ma sempre attuale, definizione di gioco di squadra. Ci sono talenti che si esaltano nel collettivo e viceversa. Sui libri di testo di Coverciano hanno sempre insegnato questo e il Napoli di quest’anno ne è l’emblema. Guardate i giocatori che entrano a gara in corso: non si sentono affatto sminuiti, sanno anche loro come fare la differenza. Nel calcio delle 5 sostituzioni chi ha rose siffatte è normale che stia davanti a tutti".

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