"Torniamo alla domanda iniziale: al Bari non sarebbe convenuto strappare una cifra superiore al Napoli per Caprile e Cheddira? Detto che la valutazione data dal perito fosse quella, in una forbice che oscillava da un valore minimo a uno massimo non noti, ed è pertanto – come detto – indiscutibile, resta però uno il punto misterioso di tutta questa telenovela. Al tavolo della Filmauro, nell’estate del 2023, era arrivata un’offerta di 6,5 milioni del Parma. Molti più soldi, insomma. La risposta? No grazie. E aggiungiamo: ci mancherebbe, perché Cheddira in primis l’avrebbe rifiutata vista la sua volontà di andare in Serie A. Ma allora perché declinare un’offerta irrinunciabile e accontentarsi di un’offerta a saldo, sebbene nei parametri stimati dalla valutazione del giocatore"?
"Quello che stranisce è allora come sia possibile che si sia passati da un secco no al Parma, che avrebbe pagato 6,5 milioni al Bari con i De Laurentiis che avrebbero versato poi 3,25 milioni allo stesso club ducale, ma aver accettato nella forbice proposta da Garzelli una cifra di 3 milioni. Nel calcio tante volte si è detto no a offerte irrinunciabili, per carità, ma che la motivazione sia il fatto che, così facendo, si sarebbe dovuto riconoscere al Parma appena 1,5 milioni, ovvero quasi 2 milioni di euro in meno di quelli prospettati, sacrificando così facendo una lauta plusvalenza per il Bari pare una «cazzata». Eppure, così è andata, anche perché, ripetiamo, lo stesso Cheddira avrebbe detto no alla destinazione. Ma il sospetto che ci balena è che in tutta questa vicenda si sia pensato più a quanto (non) riconoscere al Parma che al Bari".
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