Torniamo a Conte anno primo da napoletano «Ha ottenuto già tutto quello che gli era stato chiesto: è in Champions. E poi si sta giocando lo scudetto. Sfido chiunque a trovare un tecnico capace di incidere in questa maniera così netta, così decisiva, dopo le amarezze della passata stagione».
Che futuro prevede? «Semplice: la continuità del Progetto, come dicono quelli bravi. Per me è il migliore in assoluto in circolazione. Ha una capacità di trasmettere sensazioni forti ai suoi ragazzi e di far cambiare loro l’atteggiamento, trasformandoli completamente, sia in campo che fuori. E poi Napoli l’ha conquistato: ho amici da 40 anni, sto spesso in città, so cosa provano per lui».
Il Bagni Contiano ha dunque certezze «Faccio fatica a pensare diversamente, né credo che possano farlo De Laurentiis e Manna o lo stesso Conte. Sono state gettate le basi, nell’estate scorsa, per aprire un ciclo nuovo e duraturo. Il primo obiettivo era rientrare in Europa e il Napoli lo ha fatto dalla porta principale, dalla Champions. Il secondo gradino è lo sviluppo di questo programma, che passa obbligatoriamente dalla permanenza dell’allenatore. Chi può garantire l’evoluzione di questa squadra, se non chi l’ha guidata e le ha impartito le sue convinzioni tecniche, tattiche e pure caratteriali? Perché Conte porta con sé tutto un pacchetto, anche dal punto di vista psicologico, che alla fine ti premia».
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