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Che Frank Zambo Anguissa sarebbe stato uno dei cardini del Napoli di Rudi Garcia fu chiaro fin dalla presentazione del tecnico francese nella splendida cornice di Capodimonte. E le rime tre partite hanno dimostrato in modo inequivocabile che il Napoli si aggrappa e "segue" l'andamento prestazionale del "petit" di Garcia.
Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il tecnico non ha tutti i torti, ad avanzare certe pretese. L’inizio di campionato ha evidenziato che Anguissa è uno degli indicatori nelle prestazioni del suo Napoli: se è in forma, la squadra ne giova in modo diretto e tangibile; se non lo è, gli equilibri in campo ne risultano quasi stravolti. Non è un caso che il primo tempo di Frosinone, con l’ex Fulham in panchina e Cajuste titolare, sia stato più movimentato del previsto. Una volta entrato in campo, il camerunense è stato il giocatore a toccare più volte il pallone (49) tra i suoi compagni. Il secondo indizio è nella sfida con la Lazio, dove il Napoli è uscito sconfitto. La prodezza di Luis Alberto è favorito dall’amnesia difensiva di Anguissa, che non segue il movimento dello spagnolo al centro dell’area né tantomeno asseconda il naturale istinto di abbassarsi a difendere la propria porta. Lo lascia libero di concludere di tacco e i biancocelesti fanno tesoro del vantaggio per gestire al meglio la gara".
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