Anguissa è tanta roba, unisce varie qualità, è un centrocampista difficile da etichettare eppure quest'anno, come molti suoi compagni, è riuscito ad esaltarsi poche volte. Ci si ricorda con piacere del guizzo di Madrid, unico gol stagionale, una sberla al Bernabeu prima di ritornare umano. La sosta può averlo rigenerato. Il lavoro di questi giorni, per ritrovarsi anche da un punto di vista fisico, senza l'affanno di un calendario ingolfato, è mirato ad un finale di campionato che possa somigliargli, ricordando l'esuberante Frank formato scudetto. Anguissa dovrà trascinare il Napoli, glielo chiederanno i tifosi ma anche i compagni, che in lui hanno sempre visto uno scudo, una protezione, un riferimento a cui dare palla o affidare l'ambizione di difendere un destino. Non basterà esserci, servirà il sostegno degli altri, come dei colleghi di reparto. Con Lobotka, ad esempio, c'è un'intesa speciale".
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