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Ancelotti: “L’Italia è la grande sorpresa di Euro 2020. Sul tema razzismo…”

Carlo Ancelotti (Photo by Getty Images)

L'ex tecnico azzurro ha un pensiero chiaro sul tema razzismo

Giuseppe Canetti

Carlo Ancelotti è intervenuto ai microfoni de Il Giornale per un'intervista a tutto campo. L'allenatore del Real Madrid ha parlato della Nazionale, di Berlusconi, del tema razzismo e di altre vicende riguardanti il calcio italiano. Di seguito le sue dichiarazioni.

Le parole di Ancelotti

 (Photo by Getty Images)

Sulla Nazionale

"L'Italia è la grande sorpresa e nello stesso tempo la novità del torneo. Perché gioca un calcio offensivo, senza alcun calcolo, dispone di una organizzazione difensiva collaudata e ha la gioventù del suo zoccolo duro che garantisce corsa ed entusiasmo- Ho visto un gruppo compatto e una squadra che gioca da squadra in qualsiasi condizione. Merito delle idee chiare di Roberto Mancini. In tre anni di tempo ha lavorato con lo stesso sistema di gioco nel quale gli azzurri si ritrovano comodi, ha cambiato qualche protagonista ma zero esperimenti, è andato dritto per la sua strada insomma ottenendo adesione convinta allo stile che voleva imporre".

Su Berlusconi

"Quando ho letto del ricovero del presidente Berlusconi, ho chiamato Galliani per avere notizie e lui mi ha incoraggiato a telefonargli. Ne sono uscito molto rassicurato. Sa, dopo i saluti, la prima domanda che mi ha fatto? Mi ha chiesto: “Carlo, cosa ne pensi della costruzione dal basso che va tanto di moda nel calcio di oggi?” E io gli ho risposto: Presidente, dipende dai piedi dei difensori. E lì ho capito che stava bene".

Sul tema razzismo

"Inginocchiarsi prima della partita? Da noi in Inghilterra è diventata un’abitudine, lo facciamo da un anno e mezzo e non c’è alcuna discussione sul punto. Io la penso così sull’argomento: non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è: educare le nuove generazione alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società. E su questo bisognerebbe discutere e intervenire".

Sul Milan e sul caso Donnarumma

"Ho parlato con Paolo Maldini e gli ho espresso il mio compiacimento, è stata una scelta che ha fatto rumore. Maignan, poi, lo conosco: quando ero al Psg, era un ragazzo, e intuendone le doti, lo facevo allenare spesso con la prima squadra. È un tipo molto freddo, essenziale nella tecnica. Vedrete: non sarà mai spettacolare, sarà sempre molto concreto e utile".