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Il quotidiano ha analizzato la gestione di Allegri, risultata più efficace rispetto a quella dell'allenatore del Napoli Antonio Conte
Milan-Napoli, partita di cartello della quinta giornata di Serie A, era attesa non solo per i protagonisti in campo ma anche per il confronto tra i loro condottieri, Massimiliano Allegri da una parte e Antonio Conte dall'altra. Lo scontro tra i due, che si sono divisi 11 degli ultimi 14 scudetti, è stato vinto dall'allenatore rossonero che ha avuto il merito di riportare sulla terra i campioni d'Italia, imbattuti in campionato dal 23 febbraio scorso, oltre sette mesi fa. Ne ha parlato così l'edizione odierna di Repubblica.
"Il Milan può sognare. Nella notte più bella degli ultimi mesi il Diavolo ha vissuto la sua personalissima Epifania, superando il Napoli campione d’Italia e imbattuto in campionato da sette mesi e cinque giorni. Lo ha fatto con una partita intensa, feroce, resistendo nel secondo tempo per mezz’ora in inferiorità numerica, con furbizia e intelligenza. Un successo che porta la firma di Allegri, che ha vinto la sua sfida con Conte. La loro è stata una partita nella partita, soprattutto nei minuti finali di intensità e agonismo estremo: Max ha telecomandato i suoi, ma soprattutto ha azzeccato i cambi. Antonio li ha sbagliati, togliendo nel momento migliore per gli azzurri in un colpo solo McTominay, Hojlund e De Bruyne per inserire i piccoletti Neres ed Elmas, oltre a Lucca. De Bruyne, che neanche a Manchester aveva fiatato dopo essere stato richiamato in panchina prematuramente, ieri non ha trattenuto il fastidio. E Conte non ha gradito".
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