Calcio Napoli 1926
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È il Napoli di tutti, quello che ne rifila 6 all’Ajax e che si impone in Europa

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E' il Napoli di Raspadori e Simeone, è il Napoli di Zielinski e Lobotka. E' di De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti

Emanuela Castelli

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Il Napoli polverizza l'Ajax: il progetto tattico di Spalletti esalta le doti dei singoli e le mette al servizio della squadra

È il Napoli di tutti, quello che ne rifila 6 all’Ajax e che si impone in Europa- immagine 2

L'edizione odierna del Corriere dello Sport analizza il momento esaltante del Napoli di Luciano Spalletti, primo in Italia e in Europa. Un Napoli nuovo, senza senatori, senza leader-per-anzianità, è il Napoli di tutti: "Questo è il Napoli post-rivoluzione, e s’è già detto, ma questo è il Napoli che sta attuando un’altra rivoluzione, che porta la sua autorevolezza in giro per la Champions - quattro gol al Liverpool, tre ai Rangers e altri sei all’Ajax - che domina sempre, con la testa pure, che demolisce i luoghi comuni sull’inadempienza spettacolare del calcio italiano, che con quella mentalità sgargiante trasforma la partita in arte. Quello che sino a ieri sembrava il Napoli di Kvara, soprattutto il suo, tutto graffi nelle anime altrui, poi finisce per appartenere, e non completamente, all’insaziabile Jack Raspadori, che ha “semplicemente” segnato al Liverpool, con i Rangers, con la Nazionale e all’Ajax (...) E, quasi d’incanto, il Napoli è di Lobotka, nelle rotondità e nella padronanza del suo palleggio, nello spessore delle giocate - corto o lungo - e se qualcuno dovesse decidere di identificare il Napoli in Di Lorenzo o in Zielinski, in Kim o in Rrahmani, in Ndombele o in Simeone, in chi c’è o in chi sta in panchina, ci saranno comunque buoni motivi (...) Era da un bel po’ che una squadra italiana non si presentava con questa sua faccia tosta, imponeva il proprio gioco, lo dettava secondo le proprie tendenze quasi naturali, e trascinava nel gorgo della fantasia". Ed è anche il Napoli della dirigenza: "Il Napoli è di tanti, è di ADL e del suo management che sembra visionario ed è pure sublime come racconta l’evoluzione del club; è pure di Cristiano Giuntoli e dell’area tecnica, che hanno rastrellato talenti meravigliosi a prezzi di discount calcistico; ma il gol dell’1-1, quello che apre all’impresa - un capolavoro costruito con pennellate nelle ripetute in allenamento - lo consegna tecnicamente e tatticamente a Luciano Spalletti. Le mani sulla città sono le sue, oggi".