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Caso Acerbi-Juan Jesus, l’Inter crede al difensore e non lo multerà: i dettagli

acerbi inter
Le dichiarazioni del calciatore non aiutano strategia difensiva della Società interista
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Oggi Acerbi incontrerà l'Inter per fornire la propria versione di quanto accaduto tra lui e Juan Jesus durante il match di domenica sera. Acerbi, che ha lasciato il ritiro con la Nazionale per decisione della FIGC, di ritorno a Milano ha sottolineato di non aver pronunciato alcuna frase razzista ai danni del difensore brasiliano del Napoli, che in serata ha risposto a mezzo social fornendo la propria versione dei fatti, totalmente opposta a quella del suo omologo interista. Sarà la Procura federale a fare chiarezza.

Acerbi-Jesus, le parole del difensore non aiutano strategia difensiva dell'Inter

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "L’Inter crede ad Acerbi. Non lo multa. Ma lo convoca per «un confronto al fine di far luce sulle esatte dinamiche di quanto accaduto ieri sera (domenica, ndr)», come è stato annunciato nel comunicato diffuso subito dopo l'ora di pranzo (...) I vertici del club nerazzurro hanno avuto già modo di parlare con Acerbi, che ha assicurato di non aver rivolto nessun insulto razzista a Juan Jesus. Il confronto, che avverrà già oggi, probabilmente in mattinata, servirà però ricostruire in maniera più dettaglia quando avvenuto tra l’ex-Lazio e il difensore del Napoli. L’obiettivo, evidentemente, è anche quello di raccogliere elementi che potrebbero essere utili per una strategia difensiva. Chiaramente, in viale Liberazione, vogliono attendere quanto delibererà il Giudice Sportivo, recuperando anche il referto dell’arbitro La Penna, ma sull’intera vicenda bisognerà aspettare l’inchiesta della Procura Federale. E, anche alla luce della vasta eco generata dall’episodio, il timore è che, comunque, ci siano conseguenze. In questo senso, allora, non sono state certo utili le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Acerbi al rientro a Milano. Sceso dal treno, ha trovato un “plotone” di giornalisti ad attenderlo. Ebbene, sarebbe stato meglio se fosse stato zitto, attendendo di concordare con la società un’eventuale presa di posizione pubblica. Ora, invece, quelle parole entreranno come elemento in più per valutare l'accaduto". 


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