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Acerbi-Jesus, oggi la sentenza: 3 le ipotesi, una costituirebbe pericoloso precedente

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Ci sarà da decidere tra condotta discriminatoria, antisportiva o innocenza
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

E' il giorno della sentenza che risolverà il caso Acerbi-Juan Jesus. La situazione dell'interista è delicata: qualora si appurasse la condotta discriminatoria, arriverebbe la sanzione di dieci giornate di squalifica. Qualora, in caso contrario, si appurasse che si sia trattato di condotta antisportiva, le giornate di squalifica sarebbero da due a quattro ma la decisione, in questo caso, costituirebbe un pericoloso precedente.

Acerbi-Jesus, oggi la sentenza

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il giorno di Acerbi. Per mettere la parola “fine” (si spera) ad una vicenda che, comunque vada, lascerà dietro di sé qualcosa di insoluto. Oggi il Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, dopo aver ricevuto e studiato la documentazione arrivata dalla Procura federale, emetterà il verdetto circa la vicenda che ha riguardato il difensore dell’Inter e Juan Jesus (...) Il paradosso è che, fra le due ipotesi possibili Codice alla mano, ovvero le 10 giornate minimo previste per casi del genere oppure nulla, si starebbe facendo largo una terza ipotesi, all’italiana. Perché nelle parole dette al procuratore Chinè durante l’audizione in videoconferenza, Acerbi avrebbe ammesso di aver detto solo «Ti faccio nero». E su questa base si starebbe formulando una possibile sanzione che lascia perplessi - e non solo - diverse realtà. Ovvero, che l’espressione rientri nel comportamento antisportivo, magari con l’aggravante, per arrivare dalle due giornate previste dal Codice di Giustizia Sportiva a tre, massimo quattro turni. Insomma, l’accusa iniziale di comportamento discriminatorio verrebbe derubricata a «Condotta gravemente antisportiva» (articolo 39) che prevede, come sanzione minima, appunto due giornate. Possibile? Fosse punito come antisportivo un «ti faccio nero», visto quello che vola in campo, sarebbe un pericoloso precedente, che ricadrebbe anche sugli arbitri. Oggi sapremo la verità, il verdetto dovrebbe arrivare prima di pranzo (...) I precedenti in materia non mancano: Santini del Padova e Marconi del Pisa (nelle motivazioni della Corte Federale si legge: «Non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell’illecito, né il superamento di ogni ragionevole dubbio, come nel processo penale, ma può ritenersi sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti»). Oggi la palla passa a Mastrandrea: 10 giornate; nulla; la via di mezzo (da 2 a 4 giornate). Comunque vada, una brutta faccenda".


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