Garofalo 5: Bene anche il classe 2007, fino all'espulsione al fotofinish. Solido come Caucci e Gambardella, garantisce un discreto apporto anche in fase offensiva, aiutato dalla sua duttilità, visto che nasce come terzino sinistro ma l'entrata durissima a fine partita è sintomo di un calo di tensione misto al nervosismo da evitare ad alti livelli.
Olivieri 6: Nel tentativo di Rocco di dare maggiore solidità alla squadra, Olivieri è uno dei calciatori esposti ai maggiori sacrifici. Per l'esterno offensivo, ormai quinto nel 3-4-2-1, i rientri e le diagonali parlano di una crescita nella fase difensiva che tuttavia lo penalizza fortemente quando bisogna provare a concretizzare nell'area di rigore della Roma.
Cimmaruta 6: Rischia di minare una gara molto ben fatta con un brutto fallo da ammonizione rimediato all'ottantesimo minuto, che ha costretto Rocco a toglierlo dal campo per non correre rischi dovuti al nervosismo del suo playmaker.
Prisco 6,5: Il classe 2008 è uno dei migliori in campo: detta i tempi della manovra e lo fa con pochissime sbavature. Rocco lo ha investito come regista più forte del campionato, lui ha mostrato di esserci.
D'Angelo 5,5: Un paio di gravi errori tecnici, uno dei quali origina il gol dello 0-1, consolidano una partita lievemente insufficiente dell'esterno azzurro.
Lo Scalzo 5.5: Ci prova, viene anche messo giù per un episodio che avrebbe potuto portare a un calcio di rigore ma non si rende mai pericoloso, pertanto non raggiunge la sufficienza.
Borriello 6,5: Altra gran partita del numero 10, che si vede annullare un gol per fuorigioco: con la sua elettricità, è l'unico in grado di scompaginare i piani della retroguardia della Roma.
Gorica 5,5: Non è un centravanti puro e si vede: finisce sistematicamente in fuorigioco, isolato dalla retroguardia della Roma ed è troppo falloso. Finisce vittima di uno schema quasi monotematico, che lo ha visto fare a sportellate, impotentemente, con i centrali della Roma.
Rocco 5: Non si può recriminare una brutta partita dei suoi ragazzi: il mister non è tuttavia riuscito a incidere, né con i cambi né con un abito tattico, che oggi è rimasto il 3-4-2-1 per tutta la partita, che finisce per snaturare le caratteristiche di alcuni ragazzi (vedi Olivieri) ma allo stesso tempo non risolve la mancanza di concretezza del Napoli.
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