Atalanta-Napoli Primavera, le pagelle: capolavoro di Rocco, Smeraldi MVP! Difesa sugli scudi

Soffre, resiste e alla fine vince il Napoli Primavera in casa dell'Atalanta. Al Centro Sportivo Comunale di Azzano San Paolo, gli azzurrini vincono 0-1 contro la Dea, una delle principali candidate alla vittoria del campionato. Decisivo un gol di Smeraldi su punizione al cinquantesimo minuto, Rocco festeggia con i tre punti e la seconda vittoria consecutiva in campionato la cinquantesima in panchina. Il portiere azzurro dimostra ancora una volta di essere non solo affidabile ma anche estremamente promettente: gli interventi non sono impossibili, ma il numero 95 è sempre sul pezzo, chiudendo i pali e facendosi trovare al posto giusto sin dalle prime battute, quando abbassa la saracinesca sul primo palo a Baldo. E' uno dei pilastri a cui mister Rocco si affida e, guarda caso, c'è sempre stato nelle sei partite in cui il Napoli non ha incassato gol: anche oggi, dalle sue parti è difficile passare perché il difensore azzurro è sempre preciso, puntuale e quando non lo è ci mette quel pizzico di malizia necessario per un mestiere tanto delicato. Solido. Dopo un inizio di stagione molto complicato, il miglioramento è sotto gli occhi di tutti: sbaglia pochissimo, corre un rischio abbastanza clamoroso in area di rigore ma rimedia con un tackle sul pallone che è l'immagine della sua partita. Sufficienza piena per tutto il reparto, perché dietro l'impenetrabilità del Napoli c'è anche il campione d'Europa Under 17 nel 2024. Compie interventi meno clamorosi rispetto ai propri compagni, ma paradossalmente è questo il suo grande merito. Pulito in fase di impostazione e sempre in anticipo, la sua duttilità lo rende una risorsa estremamente utile. Deve sacrificarsi, costretto a una gara di totale contenimento. Il Napoli infatti si presenta raramente nella metà campo avversaria e questo non concede al numero 2 di poter sfoderare il proprio motore nella manovra offensiva. La sufficienza è comunque ampiamente meritata visto che si comporta discretamente dietro, coadiuvato dal compagno di catena Caucci. Se il Napoli deve incassare il gioco dell'Atalanta, la colpa non è certamente ascrivibile a un singolo ma Lo Scalzo ha il demerito di fare troppo poco per smuovere l'inerzia del match. Gran partita la sua: in fase di interdizione, è un'autentica diga che compie un lavoro da filtro pressoché inappuntabile. Ma la sua è una prestazione totale, dato che si registrano degli spunti molto significativi anche quando c'è da osare, come accade con un paio di botte dalla lunga distanza che si spengono a poco dalla porta avversaria. Il capitano si rende autore di una prestazione un po' più incolore rispetto a quella contro l'Eintracht, dove aveva giocato egregiamente da braccetto della difesa a tre del Napoli. Difficile rimproverargli qualcosa, visto che non ci sono elementi negativi da sottolineare ma manca l'acuto che di solito lo fa salire in cattedra. Deve arrendersi dopo appena mezz'ora a causa di un problema al flessore della coscia destra, che si presenta in un periodo di crescita del classe 2007. Rocco gli stava infatti cucendo su misura l'abito da esterno a tutta fascia e con Juventus ed Eintracht era stato uno dei migliori in campo. Peccato, perché quest'infortunio proprio non ci voleva. Tanto lavoro sporco per lui e Raggioli. Il tipo di partita accettato dal Napoli lo porta a dover fare sempre a sportellate con i difensori nerazzurri, vedendo transitare pochissime volte il pallone. Si rivela comunque un buon riferimento in una mattinata particolarmente ostica. Il ruolo che recita nel copione è lo stesso di Saviano, ma il giudizio è lievemente migliore. Lo interpreta infatti con più maturità e una generosità maggiore, che lo porta ad abbassarsi a più riprese per aiutare i compagni. Lavora sia da boa che da sponda e dà ampio respiro alla squadra. La palma di MVP se la aggiudica inevitabilmente lui. Costretto a rilevare l'infortunato Torre, impiega pochi minuti per entrare in ritmo partita, pur avendo fatto il suo ingresso in campo a freddo. La sua rapidità e il cambio di passo bruciante che caratterizzano il suo stile di gioco fanno soffrire parecchio i suoi dirimpettai, con un'altra ammonizione che uno dei suoi avversari è stato costretto a spendere dopo i tre cartellini gialli provocati ai calciatori dell'Eintracht. Poi, la ciliegina sulla torta, con il gol su punizione che consente alla squadra di festeggiare la seconda vittoria consecutiva in campionato e il primo successo stagionale in trasferta. Entra nel momento più delicato della partita al posto di Saviano e viene pescato in rare occasioni dai suoi compagni di squadra, che provano a lanciarlo in profondità per provare a non rimanere in apnea ma l'esito non è dei migliori. Tuttavia, si rivela molto fastidioso per i difensori dell'Atalanta, rendendogli dura la vita in ogni disimpegno. Il colpaccio del Napoli contro una delle squadre più attrezzate del campionato porta soprattutto la sua firma. Il tecnico va alla sosta, appagato da una partita preparata alla perfezione e applicata magistralmente dai suoi ragazzi. Pesca il jolly Smeraldi, che su punizione segna il gol decisivo ma, alla luce della seconda vittoria consecutiva in campionato e del sesto risultato utile di fila, c'è la mano dell'allenatore artefice della promozione dalla Primavera 2 nella scorsa stagione. Le numerose debacle accumulate avrebbero potuto demoralizzare il suo gruppo e scoraggiare il suo lavoro e invece è stato in grado di incanalare la delusione e l'amarezza nella giusta direzione. Il 3-5-2 funziona e le due punte hanno dato la freschezza necessaria al suo undici. Non c'era modo migliore per festeggiare le 50 gare alla guida degli azzurrini. Riscatto.