L’indagine della Guardia di Finanza, svolta in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma e coordinata dal sostituto procuratore di Napoli Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita (terza sezione – criminalità economica) consentì anche l’identificazione di oltre 6mila clienti abbonati alla piattaforma illegale che fruivano illecitamente dei contenuti di DAZN, Sky, Amazon Prime Video e non solo.
Cosa si rischia
—Tutti rischiano sanzioni amministrative previste dalla legge, fino a 5mila euro di multa, salvo ulteriori iniziative di richieste danni che potranno essere decise dai titolari dei diritti. Prosegue dunque il contrasto serrato ad una piaga che, ogni anno, produce oltre 2 miliardi di danni all’industria sportiva e dell’intrattenimento secondo le stime dell’ultimo Osservatorio presentato proprio in questi giorni da FAPAV.
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