Il motivo per cui può essere paragonato solo al primo
—"Paragonabile (almeno per me) per le emozioni vissute dall’inizio alla fine, solo al primo storico trionfo del 10 maggio 1987. Il Quarto Prodigio, è anche qualcosa di più: certifica la forza del Napoli contro lo strapotere economico e sportivo delle squadre del Nord da sempre più ricco, organizzato e vincente. Il Quarto Prodigio è soprattutto il capolavoro di Antonio Conte e di colui che lo ha voluto fortemente, il presidente Aurelio De Laurentiis. A lui va dato il merito di aver scelto l’allenatore giusto e vinto due scudetti in tre anni, stravolgendo la storia, capovolgendo la geografia e indirizzando l’economia del calcio italiano verso un modello sostenibile da imitare e da seguire".
Di cosa tratta il libro di Manuel Parlato
—"Il Quarto Prodigio scritto da Manuel Parlato racconta un anno irripetibile, forse il più emozionante della storia del Napoli che riscopre il senso della battaglia e della vittoria, superando mille difficoltà. Vincere uno scudetto all’ultimo respiro superando momenti difficili come quello di dover cedere, nel bel mezzo del torneo, il giocatore più talentuoso, Kvaratskhelia, al PSG, senza rimpiazzarlo con un valido sostituto, mentre la squadra era in testa alla classifica. Conservando allo stesso tempo il valore del comando e la potenza di un’idea vincente che, contro ogni pronostico, è diventata realtà".
Quel trionfo è stato il risultato di una scelta
—"Il Quarto Prodigio è qualcosa di diverso dagli altri tre scudetti, ma non chiamatelo miracolo. È il risultato di una scelta. Chiara, radicale, necessaria, ma che si è rivelata vincente. La scelta di un allenatore da parte di un Presidente, ma prima di tutto, la scelta di due uomini diversi, ma accomunati da alcuni valori: il lavoro, la passione, il successo".
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