Entro il 31 luglio 2026, la FIGC dovrà trasmettere alla UEFA la lista delle città che ospiteranno Euro 2032. Dovranno essere almeno cinque, a cui si aggiungeranno altrettante città turche, dove gli stadi sono praticamente tutti già pronti, ma l’elenco potrebbe anche essere più lungo e a quel punto la decisione avverrebbe di concerto tra le due federazioni. Formalmente, le città in corsa per Euro 2032 sono undici: Milano, Torino, Firenze, Roma, Bologna, Napoli, Genova, Verona, Bari, Cagliari e Palermo. Lo riporta TMW.

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Euro 2032, quattro stadi quasi sicuri: Napoli se la gioca con altre due città – TMW
Euro 2032, Napoli se la gioca con altre due città
—"Dopo il giro di incontri di luglio, c’è un solo stadio pronto: l’Allianz di Torino. Pur essendo troppo piccolo per ospitare semifinali o finale degli Europei, è l’unico in regola con i requisiti. Poi ci sono l’Olimpico di Roma e il Franchi di Firenze: a oggi nessuno dei due è in regola, ma le rassicurazioni arrivate da Sport e Salute nel primo caso e il progetto di ristrutturazione già in corso nel secondo danno ampie garanzie. Di Milano ha parlato Gravina: anche San Siro non è a regola, e un restyling anche molto profondo potrebbe non bastare. In ogni caso, nessuno - né il Comune né Inter o Milan - se lo vuole sobbarcare. Per questo, le speranze del capoluogo lombardo sono appese al nuovo stadio, che però si dovrebbe fare. Verona e Bari non hanno praticamente alcuna possibilità, a Genova l’amministrazione comunale è al lavoro ma le chance sono minime e anche Bologna è fuori dai giochi. Geograficamente e politicamente, la destinazione ideale sarebbe Napoli: il Maradona, però, non è idoneo e difficilmente potrebbe diventarlo, anche se il Comune spinge in questa direzione. De Laurentiis ne vorrebbe costruire uno nuovo: complicato, ma per varie ragioni non si può escludere Napoli dalla corsa. Quanto alle altre, Cagliari dà buone garanzie e potrebbe essere un ottimo paracadute, mentre Palermo è molto indietro ma ha sorpreso per la disponibilità del City Football Group. In questo quadro, è stato nominato di recente il commissario straordinario per gli stadi: potrà velocizzare le procedure e derogare a diverse norme, e forse proprio in Sicilia potrebbe intervenire in maniera più incisiva".
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