Il giornalista ha spiegato che, dopo aver ordinato un caffè mentre era impegnato in una diretta social, si è dimenticato di pagare prima di tornare all’auto per ripartire verso Napoli. Raggiunto da un cameriere, si è subito scusato ed è rientrato per saldare il conto.
Ma il gesto non è bastato: “Il cameriere ha iniziato a borbottare, poi mi ha insultato pesantemente chiamandomi prima 'scimmia' e poi 'scimmia napoletana'. È intervenuta anche un'altra persona, presumibilmente il titolare, che ha avallato il comportamento aggressivo. Alla fine sono stato persino spintonato e cacciato dal locale”.
Framondi ha voluto precisare di nutrire profonda stima per la comunità trentina, che in 9 anni di permanenza ha sempre mostrato ospitalità, rispetto e calore: “Questa è stata una triste eccezione, ma proprio per questo va condannata con fermezza, per tutelare il legame autentico tra Napoli e Dimaro, che dura da oltre un decennio”.
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