Raffaele Palladino, nuovo tecnico dell'Atalanta, si è ufficialmente presentato all'ambiente bergamasco nella conferenza stampa di presentazione andata in scena oggi alla New Balance Arena.

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Atalanta, Palladino si presenta: “Mi aspetto una cosa a Napoli! Sul modulo…”
Atalanta, Palladino: "Voglio portare la Dea in alto! La squadra deve rispecchiare la mentalità bergamasca"
—"Sono molto felice di essere qui all'Atalanta: in una grande società e mi sento di dire che io e insieme al mio staff faremo di tutto per portarla in alto. Voglio ringraziare la famiglia Percassi, Pagliuca e D'Amico per la grande opportunità. Prima impressione? Ho battuto molto sull'intensità e sul DNA dell'Atalanta. Ho cercato di far ritrovare un po' quell'identità fatta di sacrificio e grinta: ciò che ha contraddistinto da sempre l'Atalanta stessa. Abbiamo poco tempo, ma dobbiamo ottenere il massimo: sono felice di aver trovato un gruppo con grandi valori tecnici e umani. Ho avuto modo di studiare in tanto in questi mesi anche per crescere. Ho avuto tante chiamate, ma ho aspettato l'Atalanta: ci ho messo poco a dire di sì, anche perché abbiamo gli stessi obiettivi. Vogliamo portare la Dea a battagliare su tutti i campi. In primis ci tengo a salutare Ivan Juric che ho un grande rapporto già ai tempi quando eravamo calciatori. Ho visto che è stato fatto un buon lavoro dal punto di vista fisico, poi è vero che anche io ho le mie idee. Il dogma di questa società è quello di lottare su ogni pallone: voglio vedere una squadra che combatte. Mi lascia tranquillo il fatto che c'è un gruppo sano e forte: l'Atalanta non merita questa posizione in classifica, ma dobbiamo risalire. Cosa mi aspetto? Ho cercato nella prima settimana di conoscere i ragazzi: abbiamo poco tempo, ma dobbiamo ottenere il massimo. Sono rientrati anche i Nazionali quindi il gruppo si sta completando. Questa Atalanta deve battagliare su tutte le competizioni: tutti all'interno della rosa giocheranno, ogni giorno è sempre un test per i ragazzi. Scamacca? E' rientrato dalla Nazionale con grande voglia. Krstovic gioca nella stessa posizione di Gianluca: entrambi possono fare bene. Sono sicuro che le sue qualità verranno fuori: a me interessa vedere delle buone prestazioni, poi il goal verrà da sé. Europa? Il nostro obiettivo è quello. La rosa è forte, la società ha fatto dei grandi acquisti e credo che questa squadra debba fare di più. Credo molto nella forza di questo gruppo. Cerco di creare un rapporto con i ragazzi. Sono orgoglioso del gruppo che ho, e questi aspetti aiutano sicuramente e l'entusiasmo. Abbiamo messo i primi concetti e principi. Ho visto soprattutto molta partecipazione. Mi piace spingere la squadra e vedo che che hanno reagito bene. Modulo? Non sono integralista, ma sono aperto a capire ogni singolo aspetto. All'Atalanta voglio dare il vestito giusto mettendo sempre al primo posto la grinta. Io credo che la squadra sia adatta su un 3-4-2-1: conosce bene il sistema di gioco, ci sono le caratteristiche giuste. C'è soltanto da migliorare e lavorare. Lookman fondamentale? Assolutamente si. Oltre a lui ho telefonato a tutti i calciatori che erano in Nazionale, e Ademola si è presentato molto bene: valuterò il suo impiego in base agli allenamenti che farà. Gasperini? Non ho avuto l'opportunità di sentire il mister. Ora serve guardare avanti perché c'è tanto lavoro da fare: Gian Piero ha fatto qualcosa di straordinario insieme alla società. L'Atalanta è una grande famiglia. Quello che mi ha sorpreso della società è sicuramente questo aspetto: la compattezza, il sostegno e la fiducia ovviamente nei miei confronti. Juric? Non parlo del lavoro altrui. Quello che chiedo alla squadra è sicuramente di riempire di più l'area, ovviamente nella speranza di fare molti goal. Napoli? Mi aspetto una squadra che si dimostri tale. Voglio vedere grande consapevolezza nei propri mezzi, ma la nostra mentalità deve essere quella di giocarcela alla pari con tutti. Peluso? Lui ha dato tanto a questa società. Federico era contentissimo appena è arrivata la chiamata dell'Atalanta. Mi piace conoscere il DNA e il cuore della città e voglio capire la mentalità dei bergamaschi: aspetto che ovviamente la squadra deve recepire nella maniera migliore. Ahanor e Brescianini? Ci sono tanti giocatori di prospettiva. Quello che faccio è semplicemente farli crescere: non si smette mai di crescere, bisogna migliorare sotto tutti gli aspetti. Sono molto esigente negli allenamenti, poi sta a loro migliorare giorno dopo giorno. Impegni? Bisogna lavorare in un certo modo. Abbiamo avuto l'esperienza giusta e il nostro obiettivo voglio vedere un'Atalanta preparata anche dal punto di vista fisico. Richieste di mercato? No, il mio obiettivo è conoscere al meglio i ragazzi. Ho già una rosa forte, poi su tutto il resto c'è tempo. Quello che m'interessa è lavorare sulla mentalità della squadra: i calciatori sono rimasti dispiaciuti. Ora serve reagire, toccare i tasti giusti per risollevare la squadra: non vedo l'ora di scendere in campo".
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