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Italiano: “Vogliamo vincere la coppa e scrivere la storia. Conte è tra i migliori al mondo”

Sara Ghezzi
Le parole del tecnico degli emiliani

Vincenzo Italiano quest'oggi parla in conferenza stampa alla vigilia della finale di Supercoppa contro il Napoli. A seguire le sue parole.

Le parole di Italiano

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Avete una città intera che vi spinge, ma c’è anche Roberto Baggio, che per Bologna vale tanto?

“Roberto Baggio ci ha dato la spinta nella finale di Coppa Italia. E quella spinta è servita per dare qualcosa in più per arrivare qua. Dobbiamo avere altre spinte, perché ci teniamo tantissimo. Abbiamo avuto la capacità di arrivare in finale, che è una partita storica per tutta Bologna e la stiamo preparando nel migliore dei modi. Stiamo recuperando le energie, la stiamo preparando bene sotto l’aspetto mentale. Dobbiamo prepararci sotto tutti i punti di vista. Ci serve una grande partita. Baggio l’ho incontrato prima della finale ed è un grandissimo tifoso del Bologna, che gli è rimasta dentro”.

Quanto dovrete esser forti mentalmente domani?

“Oltre alla parte fisica, conta la testa e dobbiamo stare dentro la partita per tutti e 90 i minuti. Con l’Inter abbiamo preso gol dopo un minuto, ma siamo risaliti. Dobbiamo essere al top della condizione psico-fisica e rimanere attaccati alla dinamica della partita. La crescita dell’anno precedente, la Coppa Italia, la Champions, la semifinale di venerdì sono cose che ci danno consapevolezza”.

C’è ansia?

“No, esiste grande attesa ed emozione per questa partita. Massima attenzione su quello che andremo a fare. Dobbiamo recuperare bene, perché c’è stato poco tempo a disposizione. Domani andrà in campo chi può performare ad un livello altissimo. La gioia, la felicità di aver vinto la semifinale può darti la possibilità di recuperare più velocemente. Niente ansia, solo focus su quello che sarà la partita, conoscendo il nostro avversario”.


Hai attesa per questa sua ottava finale?

"Per la prima volta vivo una finale di questa competizione. Ogni finale ha un'emozione diversa, c'è un'avversario diverso. L'avversario ti crea situazioni diversi. Noi la prepariamo sapendo di quello che può fare l'avversario, noi cercheremo di regalare questa grande gioia alla nostra città. Dobbiamo performare al massimo, domani ci sarà il Napoli, campione d'Itali, squadra fortissima con un allenatore fortissimo, ma noi vogliamo fare il meglio".

Sta guardando la Coppa, cosa prova?

"Da vicino è ancora più bella, mi hanno detto che non si può toccare, ma solo guardala.  Quando si giocano le finali, l’unica volontà che hai è quella di avere il trofeo tra le mani. Cercherò, insieme ai ragazzi, di dare il massimo. . Quando arrivi qui, sei all’epilogo di una storia nata con la vittoria della Coppa Italia”.

Da quando sei arrivato a Bologna hai cambiato spesso formazione. Che dubbi ci sono?

“Domani dobbiamo cambiare per forza perché si è fatto male Bernardeschi. Una perdita molto pesante perché stava svoltando sotto tutti i punti di vista. Mi dispiace tanto, due clavicole in un anno sono un’anomalia nel calcio. È successo con lui e con Freuler. Dobbiamo valutare i recuperi di chi ha giocato contro l’Inter e non devo sbagliare i primi undici e dovremo essere più di un blocco squadra perché serve la concentrazione di tutti”.

“Le finali non si giocano, ma si vincono”. Qual è il tuo pensiero su questa frase?

“Dico che è una frase perfetta, perché nel momento in cui perdi stai troppo male. Le finali vanno sì giocate, ma se le vinci ha un sapore diverso. Questa la mia ottava finale, alcune le ho vinte e altre le ho perse. Il ricordo è che sono sempre state giocate a viso aperto, sempre a testa alta, cercando di onorare quella che è una finale sotto tutti i punti di vista. È inutile parlare solo del percorso, perché domani si cercherà di assecondare quelle parole lì e fare il massimo. Non dovremo avere rimpianti e andare forte sotto tutti i punti di vista. Queste sono partite dove l’errore deve essere pari a zero”.

Questo per te è solo un lavoro?

"Per me il calcio è una ragione di vita da quando ero piccolo e giocavo nei campetti. Il Bologna ha avuto mostri sacri e devo dire non mi dispiacerebbe sentire parlare della mia squadra come i grandi campioni che hanno portato questi colori in giro per il mondo".

Cosa pensi di Conte, rappresenta un punto di riferimento?

"Conte ha vinto in quei 3 anni con la Juve, addirittura uno senza perdere mai. L'ho incontrato da calciatore quando era al Bari e l'ho conosciuto. Lui ha la capacità di giocare con diversi moduli. A me ha impressionato quando vinse quegli scudetti con la Juventus anche senza perdere. Lui è uno dei migliori al mondo, e domani mi fa piacere salutarlo. Veramente è un punto di riferimento. Io poi prendo sempre spunto dagli altri allenatori e lui è un grande".

De Laurentiis vi ha fatto i complimenti. Che rapporto ha con il presidente azzurro?

“Ho avuto il piacere di parlare con lui, soprattutto dopo un Napoli-Spezia. Mentre ci stavamo cambiando mi dicono che stava arrivando De Laurentiis che da grande gentiluomo ha fatto i complimenti a me alla squadra, perché era sorpreso di quello che avevamo fatto. Lo stimo, lo apprezzo. Da quando è arrivato al Napoli, il club ha fatto step incredibili e un grande plauso a lui e a chi lavora con lui”.