Sul problema dei secondi tempi
—Sofferenze dei secondi tempi? Ci sono stati dei secondi tempi dove hai sofferto di più ma a volte è una percezione. A volte abbiamo fatto noi dei secondi tempi che hanno cambiato la storia della partita come con Juve e Inter. Il secondo tempo gestito bene col Torino o a Lecce. Ma fa parte comunque di un percorso di crescita dei ragazzi che si sono trovati in testa alla classifica senza favori del pronostico.
Sulla gestione della pressione
—Come si gestisce la pressione? Questa domanda la sento da 10 partite, la risposta è sempre la stessa: bisogna giocare 3 finali prendendole una per una. Noi dobbiamo essere focalizzati esclusivamente su noi stessi evidenziando i nostri pregi per i quali lavoriamo in settimana. Sicuramente è una pressione, ma dobbiamo essere bravi ad avere la forza di continuare a fare quanto fatto fino ad ora. Testa, cuore e gambe? Questo è un mantra che ripeto spesso ai calciatori nei momenti di difficoltà. Io penso che tutto parta dalla testa, poi arriva quello che ci chiedono i tifosi, e poi ci sono le gambe che vanno allenate. Dovessi aggiungere un nuovo vocabolo per questa stagione è la resilienza, che oggi nei giovani un po' si sta perdendo. Bisogna essere pronti a sopportare la fatica, ad andare oltre l'ostacolo. Rispetto ai tempi nostri si è perso qualcosa".
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