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Conte in conferenza: “Ho chiesto di dare un segnale. Vergara? Resterà con noi”

Raffaele Troiano
Il tecnico del Napoli commenta in conferenza il match d'esordio in campionato

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa al termine della gara contro il Sassuolo. Di seguito le parole del tecnico partenopeo, riportate dalla nostra redazione:

"Ai ragazzi ho chiesto di avere un buon impatto, di mandare un segnale prima di tutto a noi stessi, che non era cambiato nulla dal punto di vista dell'attenzione, della dedizione alla causa, alla voglia di lavorare tutti assieme in fase offensiva e difensiva. Ho avuto un buon riscontro, sin dall'inizio abbiamo dato un impatto, abbiamo portato la partita dalla parte nostra. L'abbiamo fatto contro una squadra allenata molto bene, con idee e giocatori che possono fare male come Berardi e Laurientè che in ripartenza possono creare pericoli, lo stesso Pinamonti. Sono moderatamente contento, c'è da lavorare e dobbiamo continuare su questa strada, non dimenticando che tutte le cose positive che ci hanno portato a fare qualcosa di straordinario".

"De Bruyne? Kevin era l'unico titolare diverso rispetto all'anno scorso con Lucca, quando cerchi di completare la rosa per affrontare la stagione è inevitabile che quando arrivano giocatori da squadre con ambizioni diverse serve tempo per adattarsi. Abbiamo uno scudetto pesante sulla maglia, è diverso giocare a Napoli e sentire la pressione messa addosso sin dall'inizio della stagione. Penso che Kevin stia facendo bene, si sta adattando a ciò che gli viene chiesto e cerco di esaltare le sue caratteristiche positive, come un sarto che cerca la giusta formula. Ci siamo lavorando e qualcosina si è visto, serve continuare lavorando, non perdendo mai l'unione che è la vera forza che ci ha fatto fare qualcosa di inaspettato".

"Vergara? Antonio è un ragazzo del vivaio, lo scorso anno ha fatto un ottimo campionato alla Reggiana, è un calciatore che farà parte della rosa. È del vivaio e non va a intaccare la lista, ben venga: sono segnali, io non guardo in faccia a nessuno. Juan Jesus ha fatto una grande partita, tutti sono dediti alla causa e ogni volta cercheremo di sfruttare chi mi può dare maggiori garanzie, avendo pazienza con i nuovi che devono inserirsi".


"Stiamo lavorando su dei concetti a cui una squadra Europa non può prescindere: essere sempre attivi in fase di non possesso, rischiando qualcosa ma non dando chance di giocare facilmente la palla. Noi cerchiamo di implementare il discorso del gioco e del possesso, inevitabile che quando giochi con questi quattro centrocampisti di cui tre determinanti per lo scudetto e un altro aggiunto a completamento, ti danno qualità e concretezza. Vedo Kevin molto attivo in fase di non possesso, va a pressare, si abbassa in caso di 4-5-1, sono cose che dobbiamo continuare. Ai ragazzi ho detto che bisogna meritare di giocare, al di là dell'io c'è sempre il noi. Io cercherò di sfruttare al meglio le situazioni migliori, non abbiamo snaturato la voglia di McTominay di essere assaltatore. Anguissa sa che deve buttarsi sugli esterni e avere un anno più da costruttore. Avere dominio del gioco ci fa sprecare meno energie, alcune volte potevamo essere più verticali e ci siamo un po' piaciuti".

"Il centrocampo può essere asticella delle ambizioni del Napoli? Il calcio va avanti e si evolve, lo si vede benissimo anche in Europa: non dare punti di riferimento è fondamentale, i calciatori sanno che devono occupare delle zone ben definite. Avere i terzini che giocano dentro diventa importante, perché non dai riferimenti. Così come è importante senza palla il non essere passivi, ma pro-attivi per risalire e dare pressione come fatto con Olympiacos, Brest o Girona".