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Pistocchi: “Mancini non ha colpe, è il sistema calcio italiano ad esser malato!”

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Ecco le parole di Maurizio Pistocchi intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli

Francesco Casillo

Maurizio Pistocchi è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Il noto giornalista ha detto la sua sulla sconfitta dell'Italia e non solo. Pistocchi ha inoltre assolto Mancini da colpe, accusando invece il sistema calcioin Italia, per lui ormai malato ed inefficiente.

Pistocchi: "Non diamo colpe a Mancini, in Italia c'è bisogno di rifondare tutto"

mancini

Di seguito le dichiarazioni di Maurizio Pistocchi:

"Il discorso è molto ampio e lo dico da tanto tempo ma in base alle regole del calcio europeo non c’è nessuna imposizione sul numero massimo di stranieri. Dovremmo puntare sui giovani italiani ma ciò non accade.

In Germania dopo la sconfitta con l’Italia hanno riformato il sistema calcistico e solo otto anni dopo hanno vinto il Mondiale e sono sempre al top del calcio europeo e mondiale. Mancini per me non ha nessuna responsabilità, in Italia nelle prime sette squadre in attacco giocano solo calciatori stranieri e nessun italiano. Bisognerebbe obbligare i club a creare delle accademie e rivoluzionare i requisiti per l’accesso al corso di allenatore a Coverciano. In Italia se sei stato un grande calciatore puoi allenare ma non è così, basti pensare a Nagelsmann del Bayern o a Tuchel del Chelsea, nessuno dei due ha mai giocato a calcio ma hanno idee vincenti ed innovative.

In Italia abbiamo pochi giovani forti che giocano in prima squadra. Dobbiamo dire grazie a Zeman se abbiamo ad esempio oggi un calciatore di livello internazionale, forse l’unico della Nazionale, che è Marco Verratti. Se fossi in Gravina opterei per un coach che coordini il sistema calcistico italiano e punterei su un giovane allenatore italiano con idee e propositività, tipo De Zerbi o Dionisi.

Non posso fare considerazioni su chi è andato in campo perché mi pare che ieri abbiano dato tutti il massimo. Il progetto del calcio italiano è completamente errato. Le società importanti sono tutte a fondo di investimento straniero e questo sottolinea come il calcio italiano sia orami morto. I tecnici capaci si contano sulle dita di una mano e i dirigenti sono sempre gli stessi, anche chi ha fatto e continua a far male. Non capisco infatti come sia possibile che allenatori pluri-esonerati trovino facilmente lavoro, c’è qualcosa di malato".