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Meret, una carriera di fatica e sudore: ora Euro 2020, poi la porta del Napoli

(Getty Images)

La storia di Alex Meret, un alternarsi di emozioni

Leonardo Litterio

La strada per diventare un calciatore non è mai semplice e questo Alex Meret lo sa bene che l'ha imparato sulla propria pelle. Il portiere del Napoli sa cosa vuol dire aspettare, ma sa anche cosa vuol dire mettersi in gioco, soprattutto nei momenti più difficili.

La storia di Alex Meret, dall'Udinese alla Spal

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

La storia d'amore tra Meret ed il calcio inizia da molto lontano. Il giovane friulano inizia a muovere i primi passi nelle giovanili del Donatello Calcio, squadra da cui verrà acquistato nel 2012 dall'Udinese. Dal 2012 al 2014 Alex farà parte della Primavera della squadra bianconera fino al 2015, anno in cui verrà aggregato alla prima squadra come vice di Karnezis.

Il 2 dicembre 2015 è un giorno che Meret difficilmente dimenticherà, essendo la data del suo esordio in Coppa Italia in un match contro l'Atalanta. In quel momento però il portiere friulano si rende conto che il suo treno era in procinto di passare e lui rischiava di farsi trovare impreparato.

Nell'estate del 2016 si trasferisce a Ferrara, alla Spal. I biancocelesti allora militavano in Serie B e la stagione 2016/17 fu quella della consacrazione per Meret. Il giovane calciatore colleziona 30 presenze in campionato e conduce, a suon di parate meravigliose, la sua squadra in Serie A.

È forse il momento più alto della sua carriera, a soli 20 anni è riuscito a riportare la Spal in massima serie. Ma come spesso accade, nei momenti di gioia la sfortuna puntualmente bussa alla porta. Alex s'infortuna e ad ottobre 2017 è costretto ad operarsi all'inguine. Uno spiraglio di luce lo si intravede a fine gennaio mese in cui Meret fa il suo esordio in Serie A. L'estremo difensore sembra aver riacquistato fiducia e forma fisica, riuscendo a vestire la maglia da titolare 13 volte.

L'arrivo a Napoli e la convocazione ad Euro 2020

 (Foto SSCN)

Quando tutto sembra andare per il verso giusto, nel  match del 21 aprile 2018 contro la Roma, rimedia un brutto infortunio alla spalla. A quel punto Alex torna ad Udine, dubbioso sul suo futuro. Ed è in quel momento che arriva la chiamata del Napoli e nell'estate del 2018 si trasferisce all'ombra del Vesuvio. Meret viene accolto da tante perplessità soprattutto relative alla sua giovane età, lui però è uno che sa aspettare e i dubbi non lo intimoriscono, anzi.

L'esordio in maglia azzurra avverrà l'8 dicembre 2018 nella vittoria interna contro il Frosinone. Durante l'intera stagione, Alex si dimostra sempre pronto soprattutto nei momenti di difficoltà, collezionando ben 21 presenze.

L'anno dopo la sua pazienza lo premierà, l'esordio in Champions League contro il Liverpool gli darà ragione, aspettare il proprio momento è una sfida ardua che lui però è riuscito a superare pienamente. Dopo una stagione in continua alternanza con Ospina, il 17 giugno 2020, disputa la finale di Coppa Italia contro la Juventus.

In un momento particolare come quello della finale, Meret si trova ad affrontare forse una delle sfide più complesse per un estremo difensore: i rigori. L'emozione è alle stelle ma Alex resta freddo e quando Paulo Dybala si presenta sul dischetto, lo neutralizza regalando la Coppa Italia al Napoli.

, arriva la chiamata che tutti i calciatori aspettano: la Nazionale. Mancini ha deciso, sarà lui il uno dei portieri dell'Italia ad Euro 2020.

La storia di Alex è una montagna russa, un continuo sali e scendi di emozioni, un alternarsi di momenti bui e splendenti conquiste. Alla fin fine, la sua caparbietà e il suo saper aspettare l'hanno premiato: farà parte della Nazionale e, probabilmente, sarà il portiere titolare del Napoli la prossima stagione. La sua storia è la dimostrazione che spesso per vincere bisogna soffrire.

©️ RIPRODUZIONE RISERVATA di Leonardo Litterio

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