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Jorginho: “Mondiali? Non saremo i favoriti, ma l’Italia farà parlare di sé”

Mattia Fele

Jorginho è tornato a parlare dei Mondiali e del Pallone d'Oro, per la vittoria del quale è in lizza

Jorginho, centrocampista del Chelsea e della Nazionale, è intervenuto come ospite del podcast Gringolandia su Globo Esporte. L'italo-brasiliano è ormai un calciatore più che affermato, in grado di essere metronomo delle squadre in cui gioca e vero leader (si pensi alla responsabilità dei calci di rigore, ndr) così come lo è stato con l'Italia ad Euro2020. Ora ci sono altri obiettivi da raggiungere...

Jorginho: "Mondiali? L'Italia farà parlare comunque di sé"

Sulla scelta italiana

 "Nel 2016 la federcalcio brasiliana ha provato a convincermi a scegliere il Brasile ma alla fine ho scelto l'Italia, altrimenti sarei stato un ingrato".

Sul Pallone d'Oro

"Credo di non volermi creare troppe aspettative però sarei ipocrita a dire che non ci penso perché è impossibile. Se succederà, sarà grandioso, altrimenti non mi lamenterò. Resto con i piedi per terra e mi concentro su altro e poi ho già ricevuto il premio di miglior giocatore da parte dell'UEFA. Non spetta a me dire se alla fine vincerò o meno il Pallone d'Oro ma credo che dimostrerebbe che vengono presi in considerazione tutti i giocatori e non solo alcuni tipi e la loro importanza. Sarebbe una sorta di incentivo, un modo per dire che non vengono visti solo i gol".

Sul Chelsea

"Una squadra come la nostra non può concentrarsi su un solo obiettivo, deve pensare giorno per giorno e a ogni partita che dobbiamo disputare visto che abbiamo una rosa per arrivare in fondo in tutte le competizioni. Per esempio non ho ancora mai vinto la FA Cup".

Su Qatar 2022

"Vincere il Mondiale non sarebbe male (dice ridendo). Di sicuro Champions ed Europeo non sono da buttare ma il Mondiale va al di là di tutto, è il massimo. C'è sempre spazio per altri trofei. Non saremo i favoriti in Qatar ma non potremo neanche passare inosservati visto che abbiamo vinto l'Europeo".

Sulla sconfitta in Nations League

"Era inevitabile dopo 37 partite senza ko, con un uomo in meno e contro la peggior squadra da affrontare in inferiorità numerica. A questi livelli sono gli episodi che decidono: all'Europeo è stata la squadra che ci è stata nettamente superiore e il tempo non passava mai, in Nations League è stata più equilibrata. Comunque abbiamo sconfitto il Belgio che è primo nel ranking. Penso che potremo ancora far parlare della Nazionale italiana e rendere orgoglioso il Paese".