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Mancini, il figlio: “Papà crede in questo nuovo ciclo. Sul Mondiale…”

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Le parole di Andrea, figlio del Ct

Giovanni Montuori

Andrea Mancini, figlio del Ct Roberto, ha parlato ai microfoni del Mattino soffermandosi sulla mancata qualificazione al Mondiale e su altri temi.

Mancini, il figlio sul mancato Mondiale

Mancini, il figlio: “Papà crede in questo nuovo ciclo. Sul Mondiale…”- immagine 2

Andrea, partiamo da papà: come ha vissuto l’eliminazione dal Mondiale?

"Papà è lo stesso che è arrivato sulla panchina azzurra nel 2018. Ha detto che avrebbe vinto l’Europeo. Poi ha detto che avrebbe vinto il Mondiale, ma ci sono stati degli episodi che glielo hanno impedito. Se sbagli due rigori in due partite decisive vuol dire che il destino si è allineato in un certo modo".

E ora con che voglia sta ripartendo?

"Non ha mai perso la voglia e il credo di andare. D’altra parte lo ha dimostrato anche in passato all’Inter e allo Zenit. Quando non crede più in un progetto è il primo a farsi da parte. Invece crede fortemente in questo nuovo ciclo. Secondo me ci vorrà solo un pizzico di pazienza per raccogliere i risultati, ma è normale che sia così. Per ora conta più di tutto cercare di creare un nuovo gruppo che possa arrivare all’Europeo 2024 e al Mondiale 2026. Lo spirito è mancato un po’ solo contro l’Argentina. Ma quando hai avversari come Messi, Lautaro e Di Maria fanno fatica un po’ tutti".

Intanto stasera c’è l’Ungheria di Marco Rossi: per lei si tratta di un derby del cuore?

"Un derby per modo di dire, perché papà è sempre papà. Ma è chiaro che mi fa piacere per Marco, perché se lo merita. Conosco la sua carriera, mi ha allenato, so che ha fatto tanta gavetta. Sono stato contento della vittoria contro l’Inghilterra, ma oggi deve vincere l’Italia. Ma nelle altre partite tiferò per l’Ungheria".

Lei che lo conosce bene, ci può dire che tipo di allenatore è Marco Rossi?

"Fin dall’inizio della sua carriera di allenatore si intravedevano in lui delle qualità importanti e non mi sorprende il percorso che sta facendo. Se si mette in testa l’obiettivo lavora 24 ore su 24. È un grande lavoratore e una persona competente".

E invece lei di cosa si sta occupando?

"Aiuto l’agente Nicola Giuliani della Giuliani Sports Ltd con sede a Londra per le intermediazioni delle sue operazioni. Mi piace dare una mano sulla parte tecnica e sulla scelta dei giocatori".