Siete la sorpresa di questo avvio di campionato. "L’obiettivo primario è la salvezza. Certo, i risultati ci danno coscienza e consapevolezza della nostra forza, però teniamo le ali molto basse perché la Serie A non perdona. Contro il Sassuolo abbiamo mollato per dieci minuti e abbiamo preso due gol".
Cinque gare da titolare. Nicola crede molto in lei. "Gli sono grato perché mi ha fatto sentire importante. Già al primo contatto mi era piaciuto il modo chiaro con cui mi ha spiegato cosa voleva da me. Ora mi sento in debito nei suoi confronti".
Le sta disegnando addosso anche un ruolo un po’ diverso nel 3-5-2. "Vero. Ho le caratteristiche di un esterno offensivo, ma da un anno sto curando di più la fase difensiva. La doppia dimensione è imprescindibile".
Lei ha detto: “Mio padre ha fatto l’operaio. Io mi diverto in campo, non posso dire che lavoro”. "Per me il calcio è divertimento. Fatica e sofferenza per arrivare al risultato esistono, ma quando sono felice in partita e in allenamento rendo di più".
Vardy si è ambientato? "È un ragazzo straordinario. Si è calato nel gruppo con umiltà e serenità: ha una carriera formidabile alle spalle ma si è rimesso in gioco. È un esempio".
Oggi sfiderà l’Inter dove è cresciuto. "Ho tanti ricordi belli. Sono stato all’Inter sette anni, dai pulcini ai giovanissimi, ho girato l’Europa. San Siro era la mia casa, uno stadio speciale, ogni volta che torno provo la stessa magia ed emozione. Da raccattapalle ho seguito l’anno del Triplete".
Ricordi particolari? "Quando si entrava in campo prima, per scuotere il telone della Champions, la musica... Ricordo la semifinale vinta 3-1 col Barcellona. Ho in camera la foto di Oliviero Toscani per il centenario. Dietro ai giocatori, i ragazzi delle giovanili e io in prima fila. La mia prima partita fu Inter-Juventus: gol di Trezeguet e Camoranesi. Uscii prima dallo stadio perché il giorno dopo dovevo andare a scuola: sentii il boato per il gol di Maniche, ma vinse la Juve".
I suoi modelli? "Da bambino impazzivo per Fernando Torres. Ora prendo spunto da chi gioca nel mio ruolo, Saelemaekers in primis".
Alla Nazionale ci pensa? "Sì, ci penso, è il sogno di qualsiasi calciatore. Non posso definirlo un obiettivo, ma col tempo...".
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