In Portogallo che si dice del Napoli? Partiamo dal presupposto che c’è sempre grande rispetto per le squadre italiane, la serie A è un torneo molto competitivo, ha tanti campioni. La partenza del Napoli non eccezionale non mi sorprende: ovviamente non risponde al mio desiderio, sarei felice se il Napoli conquistasse 5 scudetti di fila, ma era prevedibile che fosse difficile ripetersi, ci sono tante pretendenti, sono tornate le squadre del Nord, ripetersi è durissima. Garcia, in questo momento, sta avendo delle difficoltà prevedibili, ha ereditato una situazione complessa da gestire, dopo una vittoria così eclatante di Spalletti. Il progetto del Napoli però non credo cambi, è fondamentale arrivare nelle prime quattro per andare sempre in Champions. Un esonero? Non sempre cambiare allenatore è la cosa migliore, quindi predicherei la calma. Il mio passato in azzurro? Indimenticabile, chi indossa la maglia azzurra anche una sola volta lo ricorda, Napoli è diversa da tutte le altre squadre. Ho avuto anche altre esperienze e ho vissuto un periodo storico del club non fortunato, ma quando sei del Napoli una volta lo sarai per sempre”.
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