L'ex calciatore del Napoli è intervenuto ai microfoni di Vikonos Web Radio/Tv
Josè Luis Vidigal, ex calciatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Vikonos Web Radio/Tv.
“La questione dell’assoluzione di Acerbi non è la cosa più grave, ormai ai tempi nostri la lotta al razzismo è stata persa. Tutti dobbiamo fare più di quanto stiamo facendo, non è un problema il giudizio, ma l’atto, che non può esistere. Parlo ancora da giocatore: ciò che conta è l’esempio da dare in campo, quando rappresentiamo una squadra come il Napoli, l’Inter o qualsiasi altra società, bisogna rispettarla e rispettare i nostri compagni e le nostre famiglie. Se non siamo un esempio con gli avversari, non lo saremo mai con i nostri figli, per cui basta con questi atti brutti che non hanno alcuna giustificazione. Non esiste il colore, Dio ce l’ha dato, apparteniamo tutti alla razza umana.
Acerbi ha sicuramente compagni di altri colori di pelle, di etnie differenti, e sicuramente li rispetterà. Perché non farlo anche con gli avversari? A mio parere avrebbe fatto più bella figura se si fosse scusato pubblicamente, capisco quando giochi che “ti parte la brocca”, non deve accadere ma se poi neghi tutto, dopo diventa un casino. Bastava dire “ho fatto una cazzata, chiedo scusa, non accadrà più, eccetera, eccetera”. Il calcio italiano ha perso un’occasione, nella settimana in cui anche Vinicius con le sue lacrime ha fatto il giro del mondo. Junior è uno di quelli bersagliati sistematicamente, parliamo di uno dei calciatori più importanti della Liga spagnola, come Bellingham. Episodi di razzismo nei miei confronti? Non ricordo mai una chiara intenzione, non ho mai vissuto con i miei compagni cose del genere, per fortuna.