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Valdifiori sicuro: “Calzona è l’uomo giusto per il Napoli, vi spiego perché”

valdifiori napoli
Intervenuto ai microfoni di Radio Napoli Centrale, l'ex azzurro si è espresso sull'approdo dell'ex vice di Sarri e Spalletti sulla panchina del club partenopeo
Raffaele Troiano

Mirko Valdifiori, ex centrocampista azzurro, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Napoli Centrale, dove ha parlato dell'approdo di Francesco Calzona al Napoli, ma non solo. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!

Valdifiori: "Calzona? Vi spiego perché è l'uomo giusto per il Napoli"

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Di seguito le dichiarazioni di Mirko Valdifiori ai microfoni di Radio Napoli Centrale: "Calzona è l'uomo giusto per il Napoli? . Ha fatto un percorso sia con Sarri che Spalletti, abbiamo visto molto bene le squadre di Sarri e di Spalletti che gioco riuscivano ad esprimere con palleggio, fraseggio, verticalizzazioni. Calzona in questo ha avuto due grandi maestri ed ha una grande opportunità in una bellissima piazza come Napoli, in un momento in cui c’è bisogno di ritrovare quelle certezze che gli hanno permesso di fare grandi risultati. Sarà il campo a dirlo, ma come idee Calzona parte avvantaggiato perché i ragazzi credono in quel tipo di calcio. La squadra è stata strutturata per quel tipo di gioco, Calzona troverà giocatori con una qualità talmente alta che gli possono permettere di esaltare le sue idee di gioco".


Sul match di Champions: "Domani c’è subito la partita col Barcellona, il Maradona sarà una bolgia e se il Napoli torna libero di testa può chiudere bene il campionato. Quanto è complesso, da calciatore, cambiare 4 gestioni? Non è semplice, anche se a Napoli ci sono giocatori con intelligenza calcistica elevata".

Su Calzona: un tipo grintoso. L’ho sempre avuto da secondo allenatore. Quando sei il vice, a volte, devi fare anche da raccordo. Noi avevamo Maurizio Sarri con cui si può parlare, ma a volte un po' "burbero", perché ci tiene sempre molto a far bene. A volte Calzona cercava di tenere il clima disteso. Crede molto nel lavoro e ha sempre trasmesso equilibrio. Ha fatto tanta gavetta, molto umile, non credo sia cambiato. Penso arriverà in punta di piedi cercando di trasmettere le sue idee e sapendo che ha a che fare con un gruppo intelligente che ha voglia di rivincita. Sarri lavorava molto in campo, ma spesso si confrontavano insieme per la preparazione".

Sul ritorno di Osimhen: "Quanto inciderà? È un giocatore fondamentale, un attaccante che fa reparto da solo, attacca la profondità, ha grinta nel pressing, un vero trascinatore. Lobotka o Jorginho? Jorginho ha fatto una carriera incredibile, anche in Nazionale. Dico Jorginho. Lobotka sta facendo un grande campionato".

Su Sarri: "Se mi aspettavo più considerazione al Napoli? Il mister è uno che quando trova 12-13 giocatori ed un tipo di calcio, non cambia facilmente. Adesso ruota molto di più. Quando sono arrivato io, non era semplice cambiare quel Napoli. Lui ebbe un confronto con i giocatori "più importanti", Insigne, Callejon, Higuain che si trovavano bene con un altro modulo e ne hanno tratto beneficio".

Sulla città di Napoli: "Cosa mi manca di più? Mia figlia ricorda molto bene Napoli, c’è stata per 5 giorni, è molto legata alla città ed è venuta con i nonni. Io ci sono stato due mesi fa per la presentazione del libro di Mario Giuffredi. Non ho rimpianti di com’è andata, magari avrei voluto giocare di più, ma intanto ho avuto la fortuna di giocarci".

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