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interviste

Udogie, l’agente: “Giocatori bravi ci sono anche in Italia. Napoli società virtuosa”

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A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Danilo Caravello, manager dell'ex Udinese
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Danilo Caravello, agente sportivo e manager di Udogie. A seguire le sue principali parole.

Udogie, le parole dell'agente

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“Il presidente avrà fatto una battuta per fare il proprio gioco e vendere nel migliore dei modi uno dei pezzi pregiati che ha. Sa benissimo il valore del Milan. Il calcio italiano è visto non più bene come prima e c’è bisogno di ripartire dalle strutture e se non ci mettiamo in testa che cambiamenti radicali vanno fatti, saremo sempre in ritardo. La Premier è partita dalle macerie, dalla squalifica dalle coppe Europee, ma tramite regole ferree sono tornati al vertice, la Bundesliga pure ha regole ferree come quella che obbliga le società ad avere tedeschi in squadra. In Italia ci sono società come Lazio, Napoli o Sassuolo che sono società virtuose. De Laurentiis e Lotito sono i più criticati perché se il bilancio non lo consente certe cose non si fanno, ma il Napoli ha dimostrato che privandosi di elementi fondamentali sono arrivati giocatori nuovi ed ha stravinto lo scudetto mentre la Lazio è arrivata seconda. Ma anche il Sassuolo dimostra che il coraggio paga prendendo giovani e valorizzandoli".


Sul suo assistito

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"In Premier il calcio si vive diversamente perché fuori lo stadio c’è di tutto per cui diventa un momento di condivisione per le famiglie. E poi, la questione diritti tv è diversa perché tutte le squadre non vanno in diretta tutte le settimane e così facendo il tifoso che vuole vedere la propria squadra tutte le settimane, deve andare allo stadio. Udogie? Faccio un plauso a Antonelli e Guarino. Udogie è la prova che basta avere coraggio e occhio lungo, i giocatori ci sono, li abbiamo anche noi in Italia. Questa è stata l’estate di Frattesi, ma se un giovane forte come Casadei è costretto ad andare all’estero vuol dire che qualcosa non funziona. Dobbiamo imparare dagli altri che i giocatori bravi ci sono anche da noi, basta trovarli e saperli aspettare”.