Sull'imminente Supercoppa in Arabia Saudita
—"E soprattutto il Napoli si avvia a una Supercoppa in Arabia contro un'altra squadra che oggi ha deluso tantissimo, che è il Milan. Pensate che molti la danno tra le favorite per lo scudetto, perché giocano sulla competizione, perché ha Modric, perché ha Rabiot, perché ha Pulisic, perché ha Leao, perché ha Maignan, perché ha Allegri in panchina. Cremonese, neopromossa: si è fatto battere in casa. Pisa, neopromossa: l'ha salvata l'arbitro, due gol irregolari altrimenti la perdeva. Sassuolo: oggi tra palo e rigore non dato ha rischiato di perdere ancora una volta, un altro 2-2 preso per i capelli. E si dice che il Milan sia uno dei candidati allo scudetto. Se Atene non piange, Sparta non ride o viceversa. Giovedì sarà un confronto tra due grandi incompiute".
Su chi è che ride
—"Il terzo incomodo, quello che io da sempre dico che è la più forte di tutte, che nonostante abbia delle amnesie, che contro le grandi squadre non vince mai, però è un rullo compressore per il resto. Pensate tutti quanti hanno fatto 22, 23, 24 gol, l'Inter ne ha fatti 34. Un'altra storia, l'Inter si è presa la testa della classifica, che è anche un po' bugiarda se vogliamo. Perché non fotografa la reale differenza tra Inter e Napoli, perché nello scontro diretto il Napoli ha giustamente e meritatamente vinto la partita, ma se eliminiamo lo scontro diretto l'Inter ha 5 punti più del Napoli. C'è un rendimento nettamente superiore. E poi il Napoli si è scoperto una squadra estremamente debole in trasferta. Siamo alla settima sconfitta e ritorno alla sinistra legge del 7, tutta in trasferta. Perché il Napoli in casa il suo lo ha fatto, 6 vittorie e un pareggio in casa solo col Como, 2 vittorie e un pareggio in casa con l'Eintracht, pessimo pareggio, quei due punti mancano proprio l'aria che si respira. Però il Napoli in casa ha fatto 9 vittorie compreso il Cagliari. Se poi lo vogliamo derubricare a pareggio, che solo i calci rigori l'hanno fatto vincere la vittoria, conta poco".
Sulla differenza di rendimento tra casa e trasferta
—"In casa il Napoli è squadra da primato, fuori casa è squadra da centroclassifica, 4 vittorie, 4 sconfitte, neanche un pareggio. Sarebbe cambiato qualcosa se il Napoli da Torino e da Udine fosse tornato con due pareggini? Ebbene sì, perché come ha detto oggi Conte in conferenza stampa, le grandi squadre sanno anche capire il momento delicato della partita e lo sanno far passare. Noi contro una squadra debole come il Torino, francamente, abbiamo giocato malissimo. A Udine ci siamo ripetuti al punto che qualcuno si sta domandando: ‘Ma ha giocato peggio a Torino o ha giocato peggio a Udine?’. Io penso che siano due partite che radicano lunga sulla stagione difficile del Napoli".
Se ci sono responsabilità di Conte
—"Di formazione, di cambi, di preparazione? Ne potete trovare quante ne volete? Io penso che lui le abbia provate tutte, anche oggi come a Lisbona, ma la squadra ha risposto assente. Come mai una squadra che va a vincere a Roma convincendo, che prima aveva battuto l'Atalanta convincendo, che aveva battuto il Qarabag convincendo, che aveva battuto la Juventus convincendo assai, all'improvviso è un encefalogramma piatto. Così, damblè. Conte saprà trovare questa volta la medicina del grande elettricista che sa riattivare l'impianto, come ha sempre fatto nei momenti di difficoltà? Dubitare è lecito, perché quello che abbiamo visto oggi in campo, tante speranze non ne lascia aperte. Ma finché si chiama Antonio Conte, prima di darlo per morto, io aspetterei un attimo. Seppur oggi non possiamo che rimanere perplessi e preoccupati”.
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