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interviste
Quest'oggi, Umberto Chiariello è intervenuto ai microfoni di Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello. Nel corso della trasmissione, il noto giornalista campano ha analizzato il pareggio dell'Italia con l'Ucraina e la qualificazione ad Euro 2024.
Di seguito le dichiarazioni del giornalista: "È fatta: l’Italia ha pareggiato in Germania contro l’Ucraina ed è agli Euro2024. L’appello di Ceferin e il fatto che Gravina sia diventato vicepresidente, apre spazio a tutta la dietrologia del mondo: perché? Ieri è successo un fatto gravissimo. Al 93’ Cristante è entrato in ritardo sull’attaccante avversario, l’ha colpito col piede e col ginocchio. Era rigore nettissimo. Posso capire che l’arbitro, in quel momento, a partita quasi finita non si è sentito di dare rigore, non avendo totalmente contezza se quel contatto fosse tale da cambiare le sorti di una partita che vedeva la squadra d’Europa in carica di non essere qualificata. Se si può comprendere, in qualche misura, l’arbitro, non si può comprendere perché il VAR non l’abbia corretto. Arbitro colpevole, ma addetto al VAR non si può giustificare. Perché? Si pensa di tutto adesso su questo rigore non assegnato: Ceferin-Gravina, i poteri forti. È molto più probabile, però, che l’arbitro non se la sia sentita, in quel momento ha pensato che si sarebbe preso una responsabilità talmente grande per una cosa che non ha visto in maniera così solare ed ha pensato di aspettare il VAR per essere corretto. Neanche il VAR se l’è sentita: lì devi avere gli attributi, cambi le sorti di una federazione importante. Questo è il peso che ha una Federazione sulla libertà di mente di un arbitro. Certe parole, dette dal Presidente della UEFA, sono distorcenti, esattamente come quelle di Gravina prima della sentenza dei giudici sulla Juventus. Siamo contenti che Meret, Di Lorenzo, Politano possano giocare l’Europeo e difendere il titolo, che ci sia Spalletti in panchina, che sia più forte dell’Ucraina, ma non tanto più forte. Gli ucraini volevano fare l’impresa per il proprio popolo perché casa loro è sotto le bombe e ad un popolo sotto le bombe, ieri è stata fatta un’altra ingiustizia, sportiva, sì, di minor conto, infinitesimale rispetto all’atrocità di una guerra, ma hanno subito un altro torto. Diciamocelo chiaro: se domenica in Juventus-Inter assistessimo ad una scena simile, mezz’Italia sarebbe scandalizzata e furiosa? Noi napoletani faremmo fuoco e fiamme. Se fosse toccata all’Italia, oggi i giornali invece di far finta di niente – quasi scandalosi, tranne il fondo del Corriere dello Sport del direttore Ivan Zazzaroni – oggi avrebbero gridato allo scandalo. Il titolo di Zazzaroni è “Per Grazia ricevuta”. Bisogna essere onesti: ci è andata di lusso. La Nazionale deve crescere, siamo una buona Nazionale, ma come tante perché è lo specchio del nostro movimento, mai caduto così in basso, perché non basta un allenatore bravissimo a risolvere tutto, ma non può dare la qualità che manca. C’è da preparare un Europeo, ma stavolta diciamocela tutta: finiamola di fare il piagnisteo e vittime di chissà quali complotti, qui c’entra che una Federazione potente è stata protetta dalla paura di un arbitro di prendersi una grande responsabilità ed ha consentito all’Italia di andare a un Europeo dove da campioni in carica ci presentiamo, al meglio, come 8°"
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